L’assicurazione presso l’INAIL viene in realtà garantita anche alle casalinghe (a condizione che non percepiscano alcun reddito) e a quei lavoratori dipendenti con un reddito annuo inferiore a 4.648 euro; in entrambi è lo Stato Centrale ad accollarsi i costi annui nei confronti dell’INAIL.
Alla luce delle considerazioni sin qui fatte verrebbe da chiedersi perché mai si dovrebbe acquistare una polizza contro gli infortuni sul lavoro visto che c’è già l’INAIL che ci pensa. In realtà tale copertura, come spiegato, viene garantita solo ai lavoratori dipendenti ed agli equiparati, e non ai lavoratori autonomi. Inoltre va detto che i tempi dei rimborsi da parte dell’INAIL non sono molto veloci; può accadere quindi che un lavoratore si trovi a non poter guadagnare perché malato o infortunato, e a non ricevere nemmeno per tempo il trattamento previdenziale atteso.
L’utilità di una polizza contro gli infortuni sul lavoro sta proprio nel riempire questo gap. Innanzitutto tali polizze possono essere contratte anche dai lavoratori autonomi; inoltre attraverso di loro il lavoratore, sia quello autonomo che il dipendente, ha diritto ad un rimborso economico da subito, ovvero dal momento stesso in cui un infortunio gli impedisce di lavorare, costringendolo ad esempio a dei giorni di ricovero in ospedale o di degenza a casa. In casi come questo il lavoratore avrà diritto innanzitutto ad una diaria compensativa di ogni giorno non lavorato e successivamente, in caso di infortunio, avrà anche diritto ad un indennizzo calcolato a partire dai coefficienti di invalidità calcolati dall’INAIL. Il tutto a carico della compagnia assicurativa con cui la polizza è stata contratta.
Luca Bozzi