In seguito a questi incontri, le associazione hanno richiesto di integrare una serie di punti essenziali all'attuazione della nuova policy aziendale. I punti principali riguardano:
- procedure ancora carenti per consultazione delle comunità locali prima di avviare attività produttive nelle loro aree tradizionali. Il principio del consenso libero, preventivo e informato sancito dall'ONU non risulta pienamente implementato (per la APP il titolo legale sarebbe sufficiente, fanno notare le associazioni)
- l'assenza di reali benefici della nuova policy, dato che in gran parte delle concessioni, le foreste naturali sono ormai state abbattute
- l'assenza di un impegno alla restaurazione di are critiche di valore ambientale, precedentemente abbattute dalla APP
- la mancanza di un impegno a non usare più fibre provenienti dalla distruzione delle foreste naturali (legno tropicale misto, o MTH)
- la continua espansione della capacità produttiva della APP, senza che siano state fornite chiare indicazioni circa l'origine del legno necessario ad alimentare le nuove unità produttive
Secondo le associazioni, "la APP deve ammettere e correggere i vasti danni ambientali e sociali causati in questi anni, impegnandosi a restaurare gli ecosistemi più importanti e a risolvere i conflitti sociali".
Tra i firmatari, figurano le associazioni Burung Indonesia, Huma, Jikalahari, JPIK Focal Point Kalimantan Barat, Link-AR Borneo, Sampan, Scale Up, Titian, Wahana Bumi Hijau, Warsi e WWF Indonesia.