Le attese che snervano

Creato il 20 novembre 2012 da Scribacchina

Aspetto.
Il cellulare non suona.
Aspetto.
Cerco di essere fiduciosa.
… ma come si fa ad essere positivi, quando si naviga nel buio?

Dannazione: vuoi deciderti a squillare, maledetto iPhone?

***

Terrificante la Scribacchina seria, quando qualcosa la preoccupa.
Meglio starle alla larga, soliti lettori.
Aspettando che il temporale passi, ho gettato uno sguardo a ciò che offre oggidì il mondo bassistico – mi par che la pennivendola/bassista di cui sopra, quella che si sta struggendo nell’attesa della chiamata del Signor Liutaio, non v’abbia detto che il piccino ha… fatemi fare quattro conti… sì, son vent’anni proprio quest’anno.
Vecchietto, il suo basso.
Meglio esser pronti, dovesse accadere il peggio.

Ebbene, snobbati i soliti Fender Jazz Bass, Precision Bass e fratelli d’altra marca, mi son rivolta subito ai fenomeni.
E ho scoperto qualcosa davvero degno d’attenzione.
Accanto ai soliti sei, sette e più corde, l’occhio è caduto su due singolarissimi iStrumenti che – così pare – fanno parte della categoria
«bassi elettrici».

Il primo è un fretless, ed è noto ai più come Longbow a due corde:

Il secondo è ancor più ardito.
Signori: che ce ne facciamo di tante, inutili corde?
Via la quarta, via la terza, via pure la seconda.
Ecco dunque a voi il basso Carl Thompson a una corda.
Immagino esista pure la versione fretless:

Stante così l’odierno panorama bassistico, m’auguro che il chirurgo nelle cui mani giace il povero quattro corde di Scribacchina esegua al meglio il lavoro e lo riponga al più presto tra le braccia della proprietaria.
Più arzillo e vitale di vent’anni fa.