Sei sposata e hai lavorato per anni al Provveditorato agli Studi – Direzione Generale dell’Istruzione, dove trovi il tempo per scrivere?
Paradossalmente riuscivo a scrivere di più quando lavoravo perché le ore della giornata erano programmate come un orologio svizzero. Ma ero anche più giovane … ho scritto talmente tanto negli ultimi venti anni che ora la prendo con più calma.
Ami viaggiare e tra le tue mete preferite ci sono l’Irlanda e New York. Quanto questa passione favorisce la tua ispirazione?
"A qualcuno piace dolce" è nato da un mio soggiorno a NYC, ma ho scritto parecchi racconti ambientati in quella città, che adoro. Desideravo sempre visitarla, ma non immaginavo che, una volta là, avrei provato un senso di appartenenza. Probabilmente perché NYC è una città dalle molteplici anime e ciascuno di noi vi può trovare la sua. Quanto all’Irlanda è una mia “vecchia passione”, legata alla musica e a James Joyce, che è vissuto a Trieste per parecchi anni. Ma anche agli innumerevoli autori moderni di narrativa. Ci sono stata in occasione di un viaggio di studio a Dublino, mi manca di vedere il resto dell’Isola e prima o poi ho intenzione di rimediare. È stata una bellissima esperienza, ho visitato molte scuole entrando in contatto con educatori, studenti e bambini. Gente molto accogliente, ospitale e calorosa, che mi ha fatto sentire immediatamente a mio agio, nonostante il mio inglese scolastico e arrugginito. In una scuola elementare hanno messo in scena una performance tratta dal musicale “Riverdance”.
Collabori con la rivista femminile “Quadratum” . Di cosa ti occupi nello specifico?
Scrivo racconti e romanzi per le riviste Intimità e Love Story, anche a puntate.
Hai partecipato al ‘Concorso Internazionale di scrittura femminile Città di Trieste’ con il racconto “La mia città”, poi inserito in un’antologia. Cosa ricordi di questa esperienza?
Ricordo di aver partecipato perché non chiedevano tassa d’iscrizione. Un punto per me, molto importante in quanto sinonimo di serietà. La premiazione è avvenuta nella sala del Comune, poi ho partecipato, insieme alle altre vincitrici, a un programma radiofonico in rai. Ho scoperto così che le componenti della giuria credevano che il racconto fosse stato scritto da una donna serba, la protagonista del racconto nonché voce narrante. Una bella soddisfazione perché significava che ero stata convincente. Esordisci nel 1998 pubblicando la monografia “All I Want is U2”. Parlacene.
A quarant’anni avevo preso una cotta per gli U2, al punto di partecipare ad alcuni concerti, io che ho sempre avuto paura della folla. Così ho iniziato a pensare a questo libro e ho contatto il Fan club, che aveva sede a Firenze. Mi hanno chiesto di scrivere qualcosa e allora ho scritto “L’incontro”, un dialogo virtuale fra James Joyce e Bono, che in seguito ho inserito come prologo nel libro. Ne sono rimasti entusiasti perché le frasi di JJ sono tratte, pari pari, dall’Ulisse. Quando, nel 2004, sono andata a Dublino speravo di farlo autografare da Bono, ma non ho avuto fortuna. L’ho lasciato a un’insegnante che mi aveva garantito di conoscerlo, e che mi aveva promesso di spedirmelo con tanto di autografo, ma sto ancora aspettando.
Sempre nello stesso anno pubblichi “Senso unico” e nel 2006 “La fortuna è un talento”, successivamente inseriti assieme alla monografia nella biblioteca dell’Istituto di Cultura di Dublino. Una bella soddisfazione non trovi?
Sì, è bello sapereche ci sono anch’io in quella città che vanta tanti, bravissimi scrittori.
Nel 2012 pubblichi “Storie di gatti e misteri”. Di cosa si tratta?
Si tratta di due racconti tratti da storie vere. “Il Grande Bill” è la storia del mio gatto magico, e dei fenomeni che si sono verificati dopo la sua morte. È il racconto più autobiografico che io abbia scritto e ci tengo in maniera particolare. "Tigro, il re di Cavana" è la storia di un gatto diventato molto popolare a Trieste – ha anche una pagina FB – di cui si sono perse le tracce.
Nel 2013 pubblichi “A qualcuno piace dolce” poi uscito in seconda edizione, nel 2014, con la Newton Compton. Daccene un assaggio.
Amy ha trent’anni, è single e lavora nella redazione della celebre rivista newyorkese di gossip «Manhattan Rumors». Colette, la stravagante direttrice del giornale, è sempre alla ricerca di nuove idee che attirino lettori. E così Amy si ritrova con un incarico davvero fuori dal comune: dovrà fare un’inchiesta sul mondo dei sex toy e cercare di strappare piccanti interviste in esclusiva alle celebrità. Il problema è che Amy è totalmente a digiuno in materia di giocattoli erotici… Decisa a portare a termine la sua missione giornalistica, Amy inizia la sua eccitante avventura entrando in questo colorato e bizzarro mondo, fino a scoprire che… Be’, andate a leggerlo!
Nel 2014 partecipi all’antologia “Baci d’estate” con il racconto “Quando il marito è vacanza”. Racconto Vs. Romanzo chi la vince?
Come autrice preferisco scrivere racconti, sicuramente meno stressanti. Ma come lettrice preferisco il romanzo.
E nel 2015 esce “Tutta colpa dello yoga”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
È una commedia romantica, con un pizzico di ironia, e più di un colpo di scena. I personaggi (specialmente quelli maschili), svelano a poco a poco la loro psicologia sotto i vigili occhi della stupita protagonista, mentre i personaggi secondari , come i genitori di Mimì e le colleghe invidiose, rappresentano un contorno piuttosto colorito. A fare da filo rosso alla vicenda, lo yoga, le frasi del Dalai Lama, una filosofia di vita.
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi lanciare?
Le tematiche affrontate sono tante: la difficoltà di trovare lavoro, la famiglia, la spiritualità, lo yoga. E l’amore, leitmotiv della storia, che a volte si presenta in maniera ingannevole… Quanto al messaggio … io mi limito a raccontare una storia per intrattenere il lettore e fargli passare qualche ora piacevole. Non mi spingo più in là di così…
Qual è stato l’input per “Tutta colpa dello yoga”?
Il personaggio di Mimì, mi è stato ispirato dalla fiction "Lie to me". Nella serie televisiva il dottor Lightman è uno studioso esperto della comunicazione non verbale, infallibile nel capire quando qualcuno non dice la verità. La mia protagonista, pur essendo una psicologa, è capace di capire quando qualcuno mente in maniera intuitiva.
Nel libro affronti il tema della reincarnazione, anche se in maniera marginale, credi nelle anime gemelle?
Il tema mi affascina molto sia dal punto di vista letterario che spirituale. Ho letto molto sull’argomento, e credo nelle anime gemelle nel senso di anime affini, che sono diverse dalle anime di fiamma gemelle. Le anime di fiamma gemelle riguardano l’amore in senso biblico, e penso che sia molto più difficile trovarle, anche se non impossibile.
Sei stata autrice self e autrice Big. Il Self-publishing può davvero cambiare la vita di un autore?
Scrivevo da tanti anni, ma arrivare a un editore importante sembrava una missione impossibile. Sono una grande sostenitrice dell’ ebook sia come autrice che come lettrice. Così mi sono buttata allo sbaraglio pubblicando in self "A qualcuno piace dolce" e il romanzo si è piazzato subito nella classifica di Amazon e Mediaworld. Poco dopo sono stata contatta da un agente, e in breve Newton Compton mi ha offerto un contratto. È stata una grande soddisfazione, un obiettivo finalmente raggiunto dopo anni di lavoro, ma da qui a dire che mi ha cambiato la vita ce ne corre...
Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello specifico e la consiglieresti alle tue colleghe?
L’Associazione è stata fondata da donne che operano nel mondo dell’editoria: sceneggiatrici, editor, giornaliste, traduttrici, interpreti, blogger, scrittrici, ricercatrici, esperte di comunicazione culturale. Obiettivo primario è la solidarietà professionale e creativa tra coloro che sono impegnate in questo settore in Europa.Da “vecchia” femminista trovo che sia un’idea bellissima e vincente. Fare rete fra noi donne è fondamentale oltre che molto utile. EWWA organizza eventi e workshop che soddisfano molteplici esigenze per chi, in un modo o nell’altro, si occupa di editoria.
Qualche altro progetto in cantiere?
Sono appena rientrata in possesso dei diritti del romanzo "La fortuna è un talento". Un thriller psicologico ambientato nel mondo dell’editoria, che a mio parere è ancora molto attuale. Un’autrice esordiente architetta un raggiro nei confronti di un autore famoso, colpevole di aver rifiutato il suo manoscritto. Mi piacerebbe ripubblicarlo, ma dato che non è un romanzo rosa, non so ancora se come self o con un editore tradizionale. Del resto ho visto che sono parecchi gli autori che pubblicano in entrambe le modalità.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog!
Il piacere è stato mio. Grazie per l’ospitalità e per le domande…
Per seguire Laura LAURA SCHIAVINI - AUTORE C/P NEWTON COMPTON