Le avventure di ALicE: il centro anti veleni e lo Yom Kippur

Da Leragazze

 

Ieri ALicE ha deciso di accogliere in un modo assai particolare lo Yom Kippur, il giorno di espiazione dei peccati durante il quale si osservano 25 ore di digiuno completo, che quest’anno vanno dalle 18.20 di venerdì (ieri), alle 19.24 di sabato (oggi).

Già perché come se le ore di digiuno non bastassero per espiare, la nostra eroina (io) ha deciso di rendere ancora più difficile questa impresa. Evidentemente le sue (mie) trasgressioni quest’anno sono davvero numerose! Infatti già di per sé questa è una giornata durissima, piena di mal di testa e debolezza a causa dell’astensione dal cibo. Quest’anno quindi mi sembrava giusto peggiorare alquanto la mia situazione fisica per affrontare al peggio lo Yom Kippur. Ieri, giorno della vigilia, che già mi ero svegliata la mattina con un po’ di raffreddore e mal di testa, funesta anticipazione delle 25 ore successive, ho avuto un ideona delle mie.

Tutta colpa del Marito (e di chi altro, senno?) che ieri mattina mi ha detto che l’odore di ammoniaca che usciva dalla nostra dispensa era insopportabile. Per chi non lo sapesse esiste un’ammoniaca in polvere per uso alimentare che si utilizza nei biscotti come agente lievitante e per farli venire più croccanti. D’altra parte, come dargli torto? Effettivamente il puzzo che si sentiva solo aprendo lo sportello era proprio pungente e fastidioso. Allora mi sono arrampicata per cercare la scatolina che la conteneva e metterla al riparo dentro una busta per fare in modo che l’odore non uscisse.

Una volta trovata la scatola, l’ho aperta… chissà perché? Per sentire bene l’odore. Come se ce ne fosse bisogno… Tolto il tappo una nuvola di ammoniaca si è librata verso il mio naso che (sempre chissà perché, forse per rispondere a un istinto primordiale – d’altra parte è un naso!) ha aspirato profondamente la polvere.

Non potete immaginare. Non so cosa si provi sniffando cocaina o altre sostanze psicotrope. Ma non riesco a descrivervi il dolore che ho provato. Un bruciore pungente nel naso, negli occhi e in gola. Sembrava che mi avessero sparato migliaia di spilli nelle vie aeree (che ieri ho avuto la prova provata che sono collegate tra loro!). Un dolore atroce. Ho lanciato un urlo spaventoso, sono corsa in bagno ma non riuscivo a sciacquarmi dentro. Allora ho avuto una pensata geniale. Mi sono fatta i lavaggi al naso, come faccio con i bambini quando hanno il catarro. Siringone d’acqua e via! Sparato su per le narici. Apriti cielo! Tutta la polvere che avevo nel naso sembrava andasse in giro per il cervello. La testa mi batteva fortissimo! Un male mai provato prima! Occhi e narici infuocate. E soprattutto uno spavento che non vi dico.

Marito e Figlia non sapevano cosa fare per aiutarmi. Bella la domanda di mio marito: “ma come hai fatto?” E bella soprattutto la mia risposta: “ho odorato l’ammoniaca per sentire se puzzava!” Almeno ho riso!

A quel punto ho pensato di chiamare il centro antiveleni (CAV) e, senza fronzoli, vi scrivo il dialogo tra me e il medico (credo) che mi ha risposto:

ALicE: Buongiorno, è il centro antiveleni?

CAV: si, con chi parlo? [importantissimo! Devono sapere chi sta morendo dall’altra parte del filo!]

ALicE: ehm… sono ALicE

CAV: lei è un medico? [???]

ALicE: no. Perché questo numero è riservato ai medici? [così, giusto per sapere se la prossima volta che mi avveleno devo prima laurearmi in medicina, e poi casomai chiamare il centro antiveleni!]

CAV: no, no! Volevo solo sapere con chi stavo parlando. [Ineccepibile, per prima cosa la cortesia e la buona educazione!]

ALicE: … ehm.. no, sono solo una deficiente… Ho inalato dell’ammoniaca alimentare in polvere, che mi ha bruciato tutte (tutte!) le vie aeree… e poi, pensando di far meglio, ho fatto dei lavaggi con la soluzione fisiologica (non era vero: era acqua del rubinetto, ma data la situazione, volevo almeno darmi un tono!) che hanno peggiorato la situazione. Mi fa malissimo la testa, mi batte tutto, mi bruciano gli occhi, ho il naso in fiamme… c’è qualcosa che posso fare?

CAV: … (sogghignando) no, non si preoccupi, è un’irritazione solo a livello locale… [se il cervello lo chiami “locale”!]. Può dire alla deficiente di stare tranquilla (sic!)

E così, con la meritatissima coda tra le gambe ho ringraziato e riagganciato, dopo, ovviamente una risatina di circostanza.

Ecco. Così sto affrontando oggi il digiuno! Speriamo almeno che l’ammoniaca mi guarisca dal raffreddore e che i miei peccati possano essere perdonati.

Chatimà tovà a tutti. Letteralmente “buona firma”. Che possiamo essere iscritti nel libro della vita!



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