Le avventure di Zuckerberg a Barcellona

Creato il 25 febbraio 2016 da Ilariadot @Luna84
Forse è esagerato affermare che negli ultimi giorni la Spagna è stata alla ribalta delle cronache mondiali. Di sicuro, però, se ne è parlato - e molto - su tutta quella serie di web magazine per nerd che mi ritrovo a consultare per lavoro. Il motivo? Il sempre più rilevante Mobile World Congress di Barcellona. Ma, soprattutto, la presenza di un vip di eccezione: nientemeno che Mark Zuckerberg. Detto Zuck. O Zucky. O Mark. O "mavaffanculoteetuttiituoiparenti" quando ti si impalla Facebook. Insomma, lui: l'uomo delle 50 sfumature di t-shirt grigie nell'armadio, capace più di ogni altro di farmi sentire una fallita quando penso che ha la mia età e potrebbe grossomodo comprarsi tutto il mio Paese. O tutto il mondo, probabilmente.
Comunque. 

Il punto è che la permanenza iberica del super CEO ha suscitato in me tutta una serie di pensieri arguti ed interrogativi inquietanti. E, ora che pare aver lasciato la nostra amata Penisola, mi sembrava giunto il momento di condividerli con voi.
Tanto per cominciare: che razza di termine è CEO, ne vogliamo parlare? Cioè, è brutto. Se lo pronunci correttamente sembra zio in veneto. Non dico di tornare a dire Amministratore Delegato, che ti inculca immediatamente l'immagine di un tizio noioso in doppiopetto, ma non sarebbe meglio, chessò, Capo Totale? Capissimo? Crusca, dato che ultimamente sei molto attiva, vedi un po' che si può fare. 

Ma torniamo ai fatti. Il viaggio in Spagna di Mr.Facebook è cominciato con una serie di foto sul suo profilo in cui lo si vedeva fare footing in due dei luoghi più emblematici della città. Fin qui tutto bene. Solo che la didascalia recitava: "Buongiorno Barcellona! Abbiamo iniziato la nostra visita con una corsa in giro per la città, dalla Sagrada Familia al Castillo di Montjuic". 


Ora. Mark, io capisco che sei in forma ma, DALLA SAGRADA FAMILIA A MONTJUIC?! Di corsa?!?! In Salita? COL JET LAG?!? Dai, non è possibile. Secondo me la verità si cela in una delle seguenti opzioni: 

A) Ha fatto un po' di footing davanti all'opera di Gaudì (me lo immagino a fare slalom tra le consuete maree di turisti che gli urlano dietro "aggiungimi agli amiciiiiiiiii"). Poi ha preso la funicolare, un taxi, il jet privato o un drone di Amazon di passaggio (Boh), è andato al Montjuic e ha corso un altro po' lì.
B) É un cyborg.
Quest'ultima opzione, in effetti, potrebbe trovare conferma in un'altra foto. Esatto, proprio quella che ha fatto il giro del web. Quella con Zuck che fa il suo ingresso in una stanza piena di tizi con addosso i visori Oculus per la realtà virtuale. Quella in cui più o meno tutti hanno visto una descrizione poco lusinghiera del nostro immediato futuro. Quella, insomma. Questa qui:

A tal proposito, mi urge ribadire che amo l'internet (con l'articolo, come si usa nelle occasioni speciali). Perchè si dà il caso che, guardandola, mi fossero balzati agli occhi un paio di dettagli. Ed è stato estremamente confortante - o preoccupante, devo decidere -  ritrovarli evidenziati anche nell'ironica analisi di Joel Golby per Vice.com. Tra parentesi, il tizio ha trovato altri simpatici soprannomi per Mark, quali "il grande e glorioso leader zucky-zuck" ("Grande e Glorioso Leader" potrebbe essere un'altra alternativa valida alla parola CEO), o "il Z", che me lo fa immediatamente immaginare col cappellino nero da zorro provocandomi immotivata ilarità. 

Ora: per evitare di dilungarmi troppo - come se, del resto, non lo stessi già facendo- soprassederò su alcuni punti pur rilevanti quali il taglio di capelli del mio facciamocidelmale coetaneo e mi limiterò a consigliarvi di leggere l'articolo completo. Ci sono un paio di punti, però, che DEVO assolutamente citare. In concreto, quelli relativi alle reazioni della gente in sala. Tipo questa:

Come scrive Golby: "questo tizio sta sicuramente guardando porno". 


Poi c'è quest'altro: 

"A quest'uomo non funziona il dispositivo di realtà virtuale, ma si vergogna ad alzare la mano per dirlo. Si inclina impercettibilmente verso il suo collega e gli sussurra "Il tuo funziona?". Il collega annuisce, ma lui non può vederlo. E' solo nell'oscurità infinita. Davanti a lui, un logo di Samsung risplende minaccioso. Sono già 45,50 minuti che è imprigionato in quest'incubo. Non può togliersi gli occhiali perchè non si sa mai che Zuckerberg lo veda e lo picchi con una bacchetta. 'Chiudi gli occhi, John', pensa, 'presto sarà tutto finito' ".
E infine: 

"Quest'altro si chiede perchè si è disturbato a portarsi dietro una reflex se avrebbe passato tutta l'ora attaccato a questa macchina. Tra l'altro gli è venuta la paranoia che qualcuno possa rubargli il portatile durante la sua cecità, per cui lo stringe forte tra le gambe".
I redattori di Vice hanno peraltro notato anche un altro dettaglio inquietante che ho scorto in questi giorni in cui - in previsione di questo post-  ho tenuto d'occhio il profilo Facebook di Mark. Parlo dei commenti. Dico davvero: dateci un'occhiata anche voi. No, perchè è roba da analisi sociologica di quelle serie. 
Praticamente sotto ognuno dei messaggi che Zuck pubblica c'è qualcuno che allega dei ritratti fatti con tanto amore per ringraziarlo di aver inventato Facebook. Al che tu ti domandi: ma davvero? Cioè, per quale motivo una persona - per innamorata che sia dei social network e per quanto brami visibilità - dovrebbe dedicare del tempo a RITRARRE ZUCKERBERG? Poi, come fa notare l'autore dell'articolo (in spagnolo) "analizamos el fan art dedicado a Mark Zuckerberg" c'è tutt'un'altra marea di gente bizzarra tipo quelli che gli danno idee per nuovi progetti quali videochiamate con ologrammi o quelli che postano foto con i loro bebé appena nati quando annuncia di essere diventato padre. Va a capire.
Ad ogni modo. L'ultimo atto della gita ispanica di Zuck è stata una cena con Piqué. Sì, il giocatore. Il marito di Shakira. Lui. Che già il fatto sembra strano di per sè, ma poi si scopre che non è manco la prima volta e che i due vanno parecchio d'accordo. Boh. Ragazzi, io non riesco a smettere di pensarci: di cosa diavolo potranno mai parlare, a cena, Mark Zuckerberg e Gerard Piqué? Le vostre ipotesi nei commenti, che a furia di dilemmi cosmici io questo punto sono ormai esaurita.
Ah! Ovviamente si accettano soltanto risposte assurde. Mica è un posto serio, questo qui.