Il meccanismo di bail-in attivo dall'inizio del 2016 ha innescato un processo di "selezione naturale" nelle banche italiane.
Le banche più "forti" riusciranno a fare ulteriori aumenti di capitale ed a chiedere soldi al mercato...
mentre le banche più deboli/problematiche potrebbero essere costrette ad usare la procedura di bail-in ...
e tanti ITALOPITECHI risparmiatori si estingueranno...come vi anticipo da tempo.
vedi il mio post: Se continua così...l'estinzione tra un po' toccherà agli Italopitechi della Tribù Monte Paschi&Carige....L'unica VERA soluzione per proteggersi al 100%
è di NON detenere TUTTI i propri risparmi in FallitaGlia e solo su banche italiane.
Poi è pur vero che con vari accorgimenti e per chi detiene capitali di minore entità i rischi sono remoti
ma quando sono in gioco i propri risparmi, io non faccio scommesse on-off nemmeno sui rischi remoti:
la posta in gioco infatti è troppo alta, soprattutto se uno ha a portata di mano soluzioni molto più sicure..........................................
.
legali e di facile implementazione come l'apertura di un conto all'estero,
per esempio in Svizzera.
Per maggiori informazioni: lagrandecrisi2009@gmail.com
Infatti c'è qualcuno che può affermare di essere sicuro al 100%
che il processo di selezione naturale e di ri-aggiustamento del sistema bancario italiano
non possa degenerare in nessun modo in una crisi sistemica?
Pensata a che Onda ha sollevato già solo il fallimento delle 4 banchette (Marche, Etruria Lazio etc)
e pensate a che ONDA potrebbe sollevare un caso Monte dei Pacchi
che in soli sei mesi ha bruciato l’ennesimo aumento di capitale da circa 3mld di euro, l’ultimo di una serie infinita (oggi la Consob in modo come sempre tardivo e comunque inutile ha sospeso le vendite allo scoperto su MPS).
..... Le sofferenze bancarie italiane sono circa 200 miliardi.
N.d.R. quelle ufficiali...mentre quelle reali sono almeno 340-400mld - NON PERDERE il mio post: 400 miliardi di sofferenze (reali) bancarie vs. 1,5 milioni per rilanciare la filiera italiana della canapa (che nel 1940 era al TOP...)
....ogni anno alcune vengono cedute con svalutazione dei bilanci ma se ne formano di nuove.
È l’alito di morte delle aziende e delle famiglie che non ce l’hanno fatta e che si trasferisce nuovamente alle banche.
La figura (Financial Times) riporta la situazione per le principali banche italiane;
i numeretti sono le sofferenze espresse in miliardi.
Chi sta peggio è Unicredit con 84,4 miliardi di sofferenze, segue Intesa San Paolo con 63,2; queste sofferenze comporteranno una svalutazione del loro valore compresa tra l’83% (percentuale usata per i 4 recenti salvataggi) e un più probabile 90%.
Ciò significa che quanto è posto a bilancio per 84 miliardi, prima o poi verrà portato a meno di 10 miliardi.
Unicredit è in Italia l’unica banca sistemica (ricordate “too big to fail”?)
e quindi non potrà fallire ma prima o poi dovrà comunque ricapitalizzarsi (anche se già molto in questi anni ha fatto) chiedendo nuovi soldi al mercato.
Un po’ tutte le banche chiederanno soldi al mercato, alcune ce la faranno, altre troveranno più conveniente aderire al bail-in, con salvataggio interno, azzeramento delle obbligazioni subordinate e delle azioni.
I risparmiatori l’avranno capito? Si saranno posti al riparo? O saranno come sempre l’agnello sacrificale?
Da Mazziero Research
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