Passeggiando per le strade abitate
e ancor più quando si è in visita di luoghi caratteristici, se si è curiosi e appassionati del verde, e io sono entrambe, lo sguardo inevitabilmente è attirato da ogni accenno di pianta, di giardino o di composizione di vasi! Quando si è in vacanza girando spesso accompagnati dalla macchina fotografica, possiamo immortalare frammenti di spazi privati ricchi di fascino e spunti.
Mi rammarico in un viaggio lontano di anni in un luogo magnifico, Gerberoy, villaggio poco distante da Parigi di non aver avuto una buona macchina fotografica per catturare tutta la bellezza racchiusa dietro ogni cancello.
Ci si sente un po’ ladri a rubare scatti di intimità.
Solo una volta sono stata sgridata mentre cercavo di immortalare un ingresso francese, che poi tanto speciale non era.
In fondo ci si accontenta di poco, qualche scatto per godere della bellezza e stare meglio nel rimirarla !
In una visita organizzata per cortili e giardini di questo inizio estate, ho fotografato una vecchia pagina ingiallita appesa in cornice in una veranda. Riportava un sonetto scritto nel ’500 da Christophe Plantin che mi pare possa essere la conclusione ideale a questi miei scritti.