Nella mia stanza ci alziamo tutte gridando e ci spiaccichiamo sui vetri, ma, per non farci vedere come tante squilibrate dal nostro capo che esce proprio in quel momento, non riusciamo a vedere che cosa, esattamente, il tizio del corriere abbia consegnato alla collega dell'amministrazione.
Improvviso silenzio nell'ufficio. Tutte con le orecchie all'erta, a captare dove si dirigano i passi di colei che ha appena interagito con il corriere. Se si dirigeranno verso l'amministrazione, sarà l'ennesima delusione, se si dirigeranno invece verso di noi... Oh mamma, come mi batte forte il cuore!
Si apre la porta del nostro ufficio, entra la collega trionfante con un enorme pacco in mano, perfino troppo grande perchè lei da sola lo possa portare, ed un sorriso da orecchio ad orecchio.
E' lui, finalmente: sono arrivate le copie del mio romanzo!
Tutta l'azienda si ferma, tutti vengono a vedere quella che sembra la meraviglia delle meraviglie nonostante non sia che un pacco di libri. Tutti vogliono una dedica, un pensiero, una personalizzazione. Tutti sfogliano, commentano, chiedono ed il momento è magico. Il mio cuore continua ad andare a mille ed i muscoli della faccia sono praticamente paralizzati in una posizione beota. Ma poco importa, ora non voglio preoccuparmi di nulla.
Ho ordinato 50 copie del mio primo romanzo, che sono state vendute tutte ancor prima di arrivare. Giuro: in così tanti mi hanno chiesto una o più copie del libro che a malapena sono riuscita a conservarne una per me. E per giunta una che è stata danneggiata durante il trasporto.
Questo vuol dire che ho scritto un libro bellissimo? No, per ora vuol dire che in tanti mi vogliono bene ed è questo a riempirmi d'orgolio.
Il momento sta diventando sempre più intenso, sul piano emotivo.
Io pensavo di aver semplicemente scritto un libro, invece mi sono resa conto che qualcuno ha visto in questo qualcosa in più. Due esempi tra tanti:
Uno dei miei più cari amici, tra l'altro conosciuto più di dieci anni or sono durante le prime scorribande nel web, da tempo era alle prese con un romanzo fantasy. Credetemi, lui ha davvero il gene della scrittura, eppure, ad "appena" 500 cartelle dall'inizio, si era rassegnato a lasciare incompiuta l'opera.
Sapendo della pubblicazione del mio romanzo, mi ha scritto di essersi sentito addosso un nuovo entusiasmo, che lo ha portato a terminare (si, ho detto proprio "terminare") il suo romanzo in un mese e mezzo, con grandissima soddisfazione.
Mia madre, che se non fosse mia madre, da quando non viviamo più sotto lo stesso tetto sarebbe una delle mie migliori amiche, appena terminata la lettura del mio romanzo mi ha chiamata per dirmi che le sarebbe piaciuto leggerlo a trent'anni. Ha infatti detto che, se avesse saputo che tante ragazze avevano le sue stesse paranoie, si facevano i suoi stessi problemi, si sarebbe sentita più serena ed avrebbe affrontato tutto con uno spirito diverso.Vi rendete conto di quanto sia bello tutto questo? Di quanto sia emozionante sentirsi dire di aver fatto qualcosa di buono?
La Redazione