Le caldaie amiche degli amici

Creato il 12 luglio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

In una comunità sana, sveglia, libera dal compromesso spartitorio, non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di ribadirlo. Purtroppo su un consiglio comunale composto di 24 persone, il ruolo dell'opposizione (vigilanza e controllo sull'operato della giunta) è ormai prerogativa di un solo gruppo composto da un unico consigliere, a cui la città dovrebbe quanto meno rendere merito. A mia memoria, un'opposizione così, attenta e libera da ogni sorta di ricatti e interessi trasversali, non c'è mai stata.

Anche le caldaie van bene per pagare le cambiali elettorali e per ingrassare le tasche amiche degli amici. E fa nulla se il tutto, anche questa volta, è illegittimo. Intanto, il resto degli oppositori in consiglio comunale (per lo più di area PD) sonnecchiano, quando non ammiccano.

"Quello che le autorità preposte non dicono: dal 12 luglio 2013, è finalmente entrato in vigore il regolamento che libera i cittadini fasanesi dai soprusi cui sono stati sottoposti riguardo alle ispezioni degli impianti termici.

Come avevo già da tempo anticipato, un decreto del presidente della Repubblica ha adeguato le normative italiane alle direttive europee in fatto di controlli delle caldaie a gas. Ora, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, si statuisce che le verifiche sugli impianti domestici entro i 100 kw (praticamente la quasi totalità delle installazioni) dovranno essere effettuate non più ogni due, bensì ogni quattro anni (come recita testualmente l'art. 9, comma 9, punto e, del succitato regolamento).

Dunque, la cittadinanza di Fasano potrà rispedire al mittente, appellandosi alla più recente e vigente legislazione, le lettere con cui si è continuato per mesi e mesi a tartassare le famiglie per ispezioni sovente inutili, perseverando in sgradevoli prelievi di denaro dalle tasche dei contribuenti, nonostante il mio precedente richiamo alla sospensione dei controlli. E la cosa più curiosa è che, durante l'ultimo consiglio comunale del 28 giugno 2013, a una mia precisa interpellanza, l'assessore al ramo, Giuseppe Angelini, ha sostenuto di non conoscere bene il regolamento oggi entrato in vigore: eppure, quello stesso regolamento, anche al di là delle mie precedenti segnalazioni, era stato pubblicato proprio il giorno prima, il 27 giugno 2013, sulla Gazzetta ufficiale!

Stranezze di un governo cittadino che, evidentemente, non bada troppo ad alleviare i disagi economici dei Fasanesi, sottoponendoli a ingiuste tassazioni in questo periodo di dura crisi. Senza dire che i controlli sono stati effettuati, per anni, su una base illecita, avocando all'ambito comunale, con una falsa attestazione demografica in atti pubblici, un servizio che sarebbe dovuto toccare alla Provincia di Brindisi: Fasano, infatti, dati dell'anagrafe e dell'Istat alla mano, non ha mai raggiunto i 40.000 abitanti e, pertanto, il Comune non avrebbe potuto esercitare un'azione di controllo spettante per legge all'ente provinciale, per poi affidarlo addirittura a una società privata.

Chissà come mai tutto ciò sia comunque avvenuto e sia stato avallato dal governo cittadino, visto che non un centesimo delle tariffe applicate per le ispezioni è mai entrato nelle casse comunali. Di conseguenza, più di un cittadino sta pensando a una class action per essere risarcito". [Vito Bianchi - Archeologo, consigliere comunale del Movimento InComune]


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