Le caratteristiche degli obiettivi fotografici sono legate ad una serie di differenti parametri chiave: alcuni di questi sono “banali” quali la forma e la dimensione, altri sono meno immediati (la stabilizzazione, la filettatura) ma probabilmente ancora più importanti nel definire il tipo di obiettivo. Sicuramente, i parametri più importanti per qualunque obiettivo sono la lunghezza focale e l’apertura massima. La maggior parte del prezzo di una lente è determinata da questi due fattori, caratterizzanti anche l’utilizzo della lente stessa (ovvero come la useremo).
Lunghezza focale
La lunghezza focale è misurata in millimetri e, nel caso di lenti a lunghezza focale fissa, troverete scritto sull’obiettivo stesso solamente un valore. La presenza del singolo valore, ragionando al contrario, significa che la lente in questione è a focale fissa, ovvero significa che non è possibile ingrandire (fare zoom) tramite la meccanica delle lenti, ma dovrete spostarvi in avanti o indietro per zoomare.
Se invece leggete sull’ottica due valori (ad es. 70-200mm), siete in presenza di un obiettivo a focale variabile, ovvero potete modificare il fattore di ingrandimento (potete zoomare) modificando, tramite una ghiera, la meccanica delle lenti. La lunghezza focale potrà quindi variare tra i due valori indicati, dove valori maggiori significano che la lente è più telescopica, mentre valori più piccoli indicano che la lente è più “ampia”, ovvero più grandangolare.
Tenete a mente che utilizzare un obiettivo più lungo non è la stessa cosa di “ritagliare una scena” (ovvero prendere una parte di un’immagine e zoomarla al computer, per esempio). L’effetto non è lo stesso: più lungo è l’obiettivo, più alta è la compressione applicata alla scena, ovvero gli oggetti sullo sfondo appaiono più vicini e più grandi di quello che realmente sono. Le lenti più ampie, al contrario, producono l’effetto opposto.
Secondo l’opinione popolare nella comunità fotografica, una lunghezza focale di 50 millimetri (applicato su una reflex full frame) ha il campo visivo più similare a quello dell’occhio umano.
Caratteristiche degli obiettivi fotografici: Apertura
Conosciuto anche come f-stop, l’apertura di solito è riportata sugli obiettivi come f/# (# rappresenta un numero o un intervallo di numeri) e indica la massima quantità di luce che la lente è in grado di raccogliere. I numeri più piccoli sono migliori. Più basso è il numero, più luce può entrare nella lente e più sfocato sarà lo sfondo rispetto al soggetto che vogliamo fotografare.
Probabilmente vedrete che la maggior parte degli obiettivi zoom sono etichettati come f/3.5-5.6: questi due valori sono direttamente legati ai valori di lunghezza focale che abbiamo visto poc’anzi. Ciò significa che a lunghezza focale minore l’apertura delle lente è maggiore. Al contrario, quando la lunghezza focale è maggiore, il diaframma sarà più chiuso.
Con l’eccezione di pochissimi esemplari costosissimi, gli obiettivi zoom professionali hanno un’apertura massima fissa di f/2.8 per tutta la gamma dello zoom. Questo significa che al modificarsi della lunghezza focale, l’apertura rimane la stessa.
Gli obiettivi a lunghezza focale fissi sono definiti spesso “più veloci”, nel senso che hanno aperture molto più ampie (anche f/1.4) e che quindi fanno entrare una maggiore quantità di luce rispetto agli obiettivi zoom, “riducendo il tempo di scatto”.
Le “scala” focale
La maggior parte delle lenti professionali hanno una scala di messa a fuoco predeterminata, al contrario delle lenti più economiche. Anche se la minima distanza focale è scritta su praticamente tutte le lenti, quelle professionali vi diranno anche qual è la distanza alla quale avete messo a fuoco. Un’informazione molto utile per il calcolo della distanza iperfocale.
Caratteristiche degli obiettivi fotografici: La filettatura dell’obiettivo
Se guardate l’elemento anteriore del vostro obiettivo, dovreste vedere una filettatura. Alcuni obiettivi grandangolari ne sono privi ed il motivo è dovuto principalmente alla “sfericità” della lente anteriore, in alcuni casi molto accentuata, tanto che la stessa parte centrale della lente va ben al di là della struttura dell’obiettivo. La filettatura è usata per avvitare dei filtri che possono aggiungere alcuni effetti alle foto scattate. Poiché il produttore dell’elemento anteriore dell’obiettivo può differire da quella della lente (di cui esistono svariate dimensoni), sono state standardizzate le dimensioni delle filettature (poco più di una decina). Pertanto, quando si sta per acquistare i filtri per le lenti, controllate sempre il diametro dell’elemento fontale al fine di essere sicuri di acquistate il giusto filtro per la giusta lente.
Stabilizzazione d’immagine
Alcune fotocamere sono dotate di stabilizzazione delle immagini integrato: questo può essere ottenuto via software (le più economiche) oppure muovendo il sensore (le più sofisticate) per stabilizzare l’immagine. La stabilizzazione d’immagine può però essere ottenuta anche direttamente sull’ottica (è un approccio differente ma egualmente valido). Per questo motivo molti obiettivi sono dotati di un motore di stabilizzazione integrato, chiamato IS sulle Canon (Image stabilization),VR sulle Nikon (Vibration reduction), OS sulle Sigma (Optic stabilization), VC sulle Tamron (Vibration Compensation). Fate quindi attenzione a quando comprate una lente, informatevi circa la stabilizzazione, soprattutto se è presente sul corpo macchina. Due stabilizzatori che lavorano in parallelo non è il massimo (in ogni caso, è sempre possibile disabilitarne uno).
Caratteristiche degli obiettivi fotografici: Motore di messa a fuoco
Tra le altre tecnologie presenti nelle lenti è presente un sistema per il pilotaggio del fuoco (un vero e proprio motore) degli obiettivi autofocus. Quando la lente è equipaggiata con un motore “standard” (ovvero non velocissimo), allora non troverete praticamente nulla inciso sul corpo dell’ottica. Il motore standard è spesso considerato “rumoroso” e “lento”, se comparato con soluzioni più evolute (e costose). Gli obiettivi di fascia alta hanno incise delle sigle caratterizzanti i motori di messa a fuoco: Canon ad esempio ha obiettivi USM e STM. La sigla USM indica la presenza di un motore ultrasonico (velocissimo ma non tropo silenziono), mentre la sigla STM indica la presenza di un motore molto più silenzioso di un USM ma meno veloce (ideale per esempio per le riprese video).
Altre caratteristiche
Anche il vetro della lente incorpora diverse tecnologie. Spesso si noterà la sigla ASP (elementi asferici) che denota un particolare disegno della lente stessa atta ad eliminare alcune aberrazioni soprattutto nelle lenti grandangolari.. DO indica per esempio la presenza di un ottica diffrattiva (Le lenti sono costruite in modo da alterare il percorso della luce all’interno dell’obiettivo, in modo da ridurre la dispersione della luce e ridurre la rifrazione luminosa). La sigla ED (Exta low dispersion) indica la presenza di lenti a bassa dispersione al fine di ridurre le dispersioni cromatiche.
In Conclusione
Le lenti non sono tutte uguali. Ognuna presenta una differente serie di caratteristiche, studiate soprattutto per particolari ambiti fotografici. Prima di acquistarne uno, quindi, informatevi su cosa vi serve realmente e cosa quel particolare obiettivo vi offre. Spendere di più per una funzione che non userete mai è inutile.
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