Lo studio, quindi, “scagiona” definitivamente il nucleare da eventuali responsabilità sulla salute dei cittadini. Aspetto non di poco conto se si considera che la zona ha ospitato per anni impianti nucleari ed è indicata come una delle possibili aree per le nuove centrali. Inoltre dovrebbe mettere a tacere o almeno attenuare le proteste antinucleariste di politica e società civile, che periodicamente si susseguono nel basso Lazio.
Dopo la sentenza della Consulta sul parere delle regioni per i siti nucleari, all’interno del consiglio provinciale latinense è scoppiata una bagarre: il Pd locale ha ribadito il suo no all’atomo e il sostegno allo sviluppo delle rinnovabili. Sulla stessa linea anche il candidato sindaco dei democratici per il comune di Latina Claudio Moscardelli. Resistenza che per il momento non sembra destinata a finire, soprattutto in vista del referendum della prossima primavera.
Si spera che i dati di questa ricerca possano servire almeno a far riflettere gli antinuclearisti:il legame tra energia nucleare e tumori e altre malattie è assolutamente infondato.