Le chiacchiere sono il simbolo del carnevale, il suo nome varia da nord a sud, intrigoli, fiocchetti, frappe, ma nonostante tutto la tradizione vuole che vengano preparate fritte e in grande quantità da poter far parte delle nostre tavole lungo tutta la durata di questa festività.
Diciamola tutta il carnevale anche se legato a quella che è la nostra religione, è una festa per bambini che amano mascherarsi e invadere le strade di coriandoli e stelle filanti. Mi ricordo che da piccola, quando ero alle elementari, frequentando una di quelle scuole molto benestanti, nel periodo di carnevale tutti i miei compagni di classe organizzavano queste mega feste nella sala della chiesa di Sant'Antonio, con animatori, giochi, dolci vari e chiacchiere a volontà, io ero quella emozionatissima non solo perchè mia mamma mi avrebbe comprato tanti vestiti diversi per l'occasione, ma perchè avrei mangiato tanti dolci buonissimi. Non sono mai stata amante delle chiacchiere, ne ho mangiate fino alla nausea da piccola, poi le ho tralasciate, fino a quando un paio di anni fa ho ricominciato a mangiarle e ad apprezzarne il gusto. Si deve dare sempre una seconda possibilità al cibo, anche 3 va. Così in questi giorni ho deciso di farle in casa con l'aiuto della mia amica Rita, lei grande appassionata di dolci ed io amante del rustico, perfetto connubio. Bando alle chiacchiere il carnevale è alle porte e come vuole la tradizione dobbiamo preparare tante chiacchiere per amici e parenti, accompagnate da ciambelline, bomboloni e sanguinaccio.
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