Le città più competitive del mondo

Creato il 29 marzo 2012 da Delpiera @PieraVincenti

La “Global City Competitiveness Index”, una ricerca commissionata da Citigroup all’Economist Intelligence Unit, ha stabilito quali sono le città più competitive del mondo, ovvero quelle maggiormente in grado di attrarre capitali, business, talenti e turisti. L’indagine ha valutato 120 città del mondo analizzando 31 indicatori raggruppati in 8 categorie: competitività globale; forza economica; capitale umano; efficacia politico-istituzionale; maturità finanziaria; gestione dei rischi ambientali e naturali: rischio di disastri naturali, governance in tema ambientale; capitale fisico; caratteristiche sociali e culturali.
New York si piazza al primo posto della graduatoria ma ecco quali sono, in base alla classifica generale che tiene conto dei punteggi raggiunti in tutte le graduatorie, le venti città più competitive del mondo:

  1. New York
  2. Londra
  3. Singapore
  4. (a pari merito) Parigi e Hong Kong
  5. -
  6. Tokyo
  7. Zurigo
  8. Washington
  9. Chicago
  10. Boston
  11. Francoforte
  12. Toronto
  13. (a pari merito) San Francisco e Ginevra
  14. -
  15. Sydney
  16. Melbourne
  17. Amsterdam
  18. Vancouver
  19. Los Angeles
  20. Stoccolma

Dall’indagine emerge che le città americane ed europee sono al momento le più competitive, anche se l’invecchiamento delle infrastrutture e i problemi finanziari destano preoccupazione e possono alla lunga lasciare favorire le città asiatiche. Nella classifica che tiene conto di tutti i parametri complessivamente ben 24 delle prime 30 città sono negli Stati Uniti o in Europa. Al primo posto c’è infatti New York, mentre in seconda posizione c’è Londra.
L’Asia invece, che ha in Singapore e in Tokyo le sue prime della classe, primeggia nelle classifiche relative alla forza economica delle sue metropoli. Le città dell’America del Sud e dell’Africa fanno più fatica a essere competitive e non riescono a piazzarsi in posizioni di rilievo né nella graduatoria generale né in quelle dei singoli indicatori.
Quanto alla dimensione, le nuove protagoniste della scena globale sono le città di medio livello, la cui popolazione cioè è tra i 2 e i 5 milioni di abitanti: sono quelle che crescono di più, a differenza delle megalopoli. In questo gruppo ci sono centri come Houston, in Texas, e Hanoi, in Vietnam: è in questo tipo di luoghi che molte grandi aziende preferiscono impiantare le loro sedi. In ogni caso, si legge nell’indagine, non c’è una correlazione provata tra dimensione della città e livello di competitività. La correlazione invece esiste tra densità e competitività, perché si è riscontrato un più alto tasso di produttività nelle città a maggiore densità, tra cui Hong Kong.
Il ritmo di crescita e la quantità di investimenti in infrastrutture sono sicuramente elementi cruciali per la competitività. Tuttavia, fa notare lo studio, nel complesso è necessario che si sviluppino anche fattori “soft” come la qualità della vita, i diritti civili, l’istruzione, ambiti nei quali le città occidental sono messe meglio.
Nell’indagine si legge che uno dei fattori che più contribuisce allo sviluppo di una città, e quindi alla competitività, è infatti la capacità di attrarre i maggiori talenti mondiali. In questo ambito sono ancora le città americane ed europee ad avere la meglio.
Guardando invece alle singole categorie, che corrispondono per grandi linee agli aspetti più importanti per gli investitori, si nota che non ci sono città che primeggiano in tutte le graduatorie. In quella della forza economica la leader è Tianjin in Cina. Nel ranking del capitale infrastrutturale è in testa la canadese Vancouver. Zurigo è invece la prima in tre classifiche: quella delle città più mature a livello finanziario, quella della maggiore efficacia dell’apparato istituzionale e burocratico e quella delle caratteristiche sociali e culturali. Per il capitale umano la capofila è una città dell’Unione europea, Dublino: la presenza dei quartier generali europei di molte multinazionali, il costo della vita e le opportunità di lavoro offerte agli stranieri la rendono particolarmente attrattiva ai talenti di mezzo mondo. Per la gestione dei rischi ambientali e naturali, è Montreal la città più virtuosa. Altra città dell’Ue in testa a una delle graduatorie è Londra, che svetta nella lista del “global appeal”.
Le uniche due città italiane prese in considerazione sono Roma e Milano. La Capitale si piazza al 50esimo posto della graduatoria complessiva. Il capoluogo lombardo fa un po’ meglio raggiungendo la 47esima posizione. Anche nella classifica “regionale”, quella che tiene conto solo delle città europee, la performance non è brillantissima visto che Milano è al 19esimo posto e Roma al 20esimo posto. Oltre che dalle città presenti nella top20 globale (Londra, Parigi, Zurigo, Francoforte, Amsterdam, Ginevra, Stoccolma), Roma e Milano sono superate nella graduatoria europea anche da Vienna, Dublino, Madrid, Berlino, Oslo, Bruxelles, Amburgo, Birmingham, Barcellona e Praga.
Tuttavia, nello specifico, Roma riesce ad ottenere delle posizioni di maggior rilievo in alcune graduatorie specifiche. Anche grazie al grande numero di infrastrutture, spazi e servizi relativi al turismo e alla cultura, è al 23esimo posto per quanto riguarda il capitale fisico, al 25esimo per l’appeal globale e al 28esimo nella classifica che prende in considerazione le caratteristiche sociali e culturali. Fa meno bene invece riguardo a efficacia politico-istituzionale (59esima, a pari merito proprio con Milano), e capitale umano, in cui si piazza solo al 48esimo posto. Milano invece riesce a strappare il quinto posto del ranking relativo alla gestione dei rischi ambientali e naturali: è probabile che in questo risultato abbiano inciso le misure per la regolamentazione del traffico e il contenimento dello smog e dell’inquinamento varate negli ultimi anni dalle istituzioni locali. Altresì brillante è la performance nella classifica “Social and cultural character”, dove riesce a superare Roma e a piazzarsi al 21esimo posto nel mondo.


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