"Le clochard de rue de Chaligny" /Spazio Poesia

Da Marianna06

Ti rialzi e ricadi

quasi fantoccio

nella neve farinosa

del gelido inverno.

Eppure resti “uomo”.

Sei corpo.

Sei carne.

Sei nervi.

Sei cuore.

Sei sogni.

Le mani intorpidite.

I  piedi congelati.

E un probabile sorriso

smarrito sulle labbra

che diresti smorfia.

Cerchi un giaciglio.  

per poggiare il capo

quando dalla folla

che ti passa accanto

improvvisa giunge

una voce fuori campo

che diretta grida

forse anche per te :

“Dominus tecum”.

E la stella “birichina”

lassù in alto

lontana e vicina

ti fa l’occhiolino.

Intensità gioiosa.

 a cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

(ndr.)In alto l'immagine di "L'homme qui marche" dello scultore Giacometti.


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