Nella mattina del 1 settembre 1859 un astronomo inglese, Richard Carrington, notò sulla superficie solare una vasta area di macchie in espansione, su cui di colpo si generò un lampo di eccezionali dimensioni. Entro 60 secondi il flash iniziò a propagarsi. La mattina successiva molti rapporti riportarono che le luci del nord (Aurore Borealis) quella stessa notte furono talmente brillanti e intense che la gente sotto di esse fu in grado di leggere il giornale come se fosse giorno. Furono segnalate aurore brillanti molto più a sud rispetto alla norma, in luoghi come Cuba, Bahamas, Hawaii, El Salvador e Centro America. Allo stesso tempo i sistemi telegrafici di tutto il mondo andarono in tilt. Molti operatori telegrafici narrarono scioccati di come le loro macchine di colpo andarono in fiamme. Perfino dopo che ebbero disconnesso i dispositivi dalle batterie, questi continuarono a produrre scintille. Ciò accadde perché le stesse eruzioni solari immisero elettricità nelle linee telegrafiche che correvano da una stazione alla successiva. Da allora in poi gli astronomi iniziarono a studiare molto attentamente il sole e le sue eruzioni, classificandoli in base alla loro potenza con un sistema di valori molto simile a quello utilizzato per gli uragani. Intorno al pianeta orbitano satelliti artificiali che controllano costantemente il sole e le sue variazioni in funzione di una prossimo grande tempesta. I brillamenti solari sono oggi classificati in base alla lunghezza d'onda dei raggi X propagati. I fenomeni più importanti sono detti di Classe X. Quelli di portata media vengono classificati di Classe M. La Classe C indica invece piccole riacutizzazioni. Ad ogni classe viene associato un numero con criteri logaritmici, sulla base di potenze di 10. Una Classe X-4 è oltre 10 volte più potente di una classe X-3. Elenchiamo di seguito le tempeste solari più importanti classificate dopo il 1859.Marzo 1989Una forte tempesta magnetica provocò un lungo black out in Quebec, oscurando 6 milioni di persone per 9 ore. Come nel caso dell'evento Carrington, anche in questo caso le onde elettromagnetiche si insinuarono nelle linee elettriche causando forti sbalzi di tensione e fondendo un trasformatore nel New Jersey. In aggiunta ebbero luogo oltre 200 incidenti segnalati in America settentrionale, compresi quelli che danneggiarono la rete di una centrale nucleare nel New Jersey.Maggio 1998Una tempesta solare mandò in tilt il satellite televisivo PanAmSat e danneggiò bancomat, apparecchi di lettura delle carte di credito, servizi di monitoraggio meteo e l'80% di tutti i cercapersone degli Stati Uniti.Novembre 2003Ebbe luogo la più potente eruzione solare mai misurata. I raggi X furono così potenti da sovraccaricare il Geostationary Operational Environmental Satellite (GOES), preposto proprio alla misurazione dei fenomeni solari, così gli scienziati furono costretti ad utilizzare altri mezzi per misurarne la portata. Fu classificata di potenza X-28.Tra il 16 Agosto 1989 ed il 2 Aprile 2001 furono misurate diverse tempeste si grado X-20, le quali per fortuna non puntarono verso la Terra. Se così fosse stato, i danni ai satelliti ed ai sistemi terrestri sarebbero stati sostanziali. Ciò premesso, cosa potrebbe accadere oggi se una nuova tempesta solare delle dimensioni dello Evento Carrington dovesse abbattersi sul pianeta? Secondo un rapporto a cura della National Academy of Science (NAS) un simile evento potrebbe mandare in tilt almeno 300 trasformatori principali e lasciare al buio 130 milioni di persone, il tutto nel giro di 90 secondi. Proviamo ad immaginare cosa significherebbe per la nostra economia. Le tempeste solari causano anche una espansione o rigonfiamento della atmosfera superiore, situazione in grado di mandare fuori orbita i satelliti artificiali, molti dei quali probabilmente finirebbero per incendiarsi a contatto con la atmosfera. Le reti elettriche degli Stati Uniti e di tutti gli altri paesi sono come grandi antenne, alle quali succede spesso di captare segnali elettromagnetici 'randagi.' La maggior parte di questi segnali non causano alcun danno perché di portata modesta e scaricabili al suolo attraverso una corretta gestione dei sistemi. Ma al verificarsi di una tempesta solare di grandi dimensioni le correnti geomagnetiche (GIC) colpirebbero la terra così massicciamente da causare un incontrollabile sbalzo elettrico. Una forte tempesta solare sarebbe in grado di danneggiare pesantemente il sistema. La tempesta solare del 1989 oscurò il Quebec dopo soli 90 secondi dall'evento iniziale. Un fenomeno di portata maggiore provocherebbe un effetto domino che alla fine inficerebbe la gran parte delle reti elettriche terrestri, tutte strettamente interconnesse. Un recente rapporto del NAS ha calcolato che se un evento simile si verificasse oggi, causerebbe da 1 a 2 trilioni di dollari di danni ai sistemi di alimentazione e alle infrastrutture tecnologiche, e la economia mondiale impiegherebbe tra i quattro e i dieci anni per rimettersi in sesto. Alcune aree potrebbero restare sprovviste di energia elettrica per anni. Il che naturalmente non inciderebbe solo sulla luce, ma su tutto ciò che attualmente è controllato dalla elettricità: forniture di acqua, servizi telefonici, bancari e finanziari, rete internet e pompe di carburante per citare solo alcune implicazioni. Secondo il rapporto NAS, il danno per la economia statunitense solo nel primo anno ammonterebbe ad almeno 2.000 miliardi dollari. Attualmente le principali agenzie di controllo della attività solare sono la NOAA e lo Space Environment Center (SEC). Il SEC ha recentemente avvertito che potrebbe verificarsi una imminente tempesta solare, ed ha invitato le autorità a prendere al più presto le dovute precauzioni. La NASA si avvale di una flotta di veicoli spaziali e di sorveglianza del sole, i quali inviano costantemente dati ai ricevitori terrestri. Nel momento in cui dovesse verificarsi una nuova importante tempesta solare tali apparecchiature la segnalerebbero con un certo anticipo, in modo tale che le società elettriche e tutti gli altri enti direttamente interessati potrebbero assumere i provvedimenti opportuni. Il che - tuttavia - ricorda molto da vicino gli avvisi meteorologici riguardanti i tornado. Il grande interrogativo rimane: tali avvertimenti potranno essere utili a qualcosa, dato che nella peggiore delle evenienze vi è ben poco che si possa fare per proteggere le reti elettriche? Il pericolo resta in agguato, il che non è una cosa nuova, dal momento che le società elettriche sono a conoscenza di esso fin dai tempi del telegrafo. Ora che la nostra economia e della nostra vita quotidiana sono così dipendenti dalla tecnologia, dai chip per computer e dalla elettricità, la preoccupazione si fa davvero forte. In questo momento l'attività solare sta attraversando un periodo insolitamente lungo di quietudine, ma se il sole si comporterà secondo le previsioni, la attività dovrebbe crescere nei prossimi due anni, dal momento che si è calcolato che essa raggiunga il picco in cicli di 11 anni solari. La NASA ha recentemente pubblicato un avviso circa un nuovo possibile evento Carrington, avvertendo che dobbiamo tenerci pronti ad affrontare questa possibilità.Attenzione: Non guardare mai il Sole con binocoli, macchine fotografiche e telescopi senza prima avere applicato gli adeguati filtri, in quanto il rischio di danneggiamento degli occhi è molto elevato.Fonte: Anticorpi.info
Nella mattina del 1 settembre 1859 un astronomo inglese, Richard Carrington, notò sulla superficie solare una vasta area di macchie in espansione, su cui di colpo si generò un lampo di eccezionali dimensioni. Entro 60 secondi il flash iniziò a propagarsi. La mattina successiva molti rapporti riportarono che le luci del nord (Aurore Borealis) quella stessa notte furono talmente brillanti e intense che la gente sotto di esse fu in grado di leggere il giornale come se fosse giorno. Furono segnalate aurore brillanti molto più a sud rispetto alla norma, in luoghi come Cuba, Bahamas, Hawaii, El Salvador e Centro America. Allo stesso tempo i sistemi telegrafici di tutto il mondo andarono in tilt. Molti operatori telegrafici narrarono scioccati di come le loro macchine di colpo andarono in fiamme. Perfino dopo che ebbero disconnesso i dispositivi dalle batterie, questi continuarono a produrre scintille. Ciò accadde perché le stesse eruzioni solari immisero elettricità nelle linee telegrafiche che correvano da una stazione alla successiva. Da allora in poi gli astronomi iniziarono a studiare molto attentamente il sole e le sue eruzioni, classificandoli in base alla loro potenza con un sistema di valori molto simile a quello utilizzato per gli uragani. Intorno al pianeta orbitano satelliti artificiali che controllano costantemente il sole e le sue variazioni in funzione di una prossimo grande tempesta. I brillamenti solari sono oggi classificati in base alla lunghezza d'onda dei raggi X propagati. I fenomeni più importanti sono detti di Classe X. Quelli di portata media vengono classificati di Classe M. La Classe C indica invece piccole riacutizzazioni. Ad ogni classe viene associato un numero con criteri logaritmici, sulla base di potenze di 10. Una Classe X-4 è oltre 10 volte più potente di una classe X-3. Elenchiamo di seguito le tempeste solari più importanti classificate dopo il 1859.Marzo 1989Una forte tempesta magnetica provocò un lungo black out in Quebec, oscurando 6 milioni di persone per 9 ore. Come nel caso dell'evento Carrington, anche in questo caso le onde elettromagnetiche si insinuarono nelle linee elettriche causando forti sbalzi di tensione e fondendo un trasformatore nel New Jersey. In aggiunta ebbero luogo oltre 200 incidenti segnalati in America settentrionale, compresi quelli che danneggiarono la rete di una centrale nucleare nel New Jersey.Maggio 1998Una tempesta solare mandò in tilt il satellite televisivo PanAmSat e danneggiò bancomat, apparecchi di lettura delle carte di credito, servizi di monitoraggio meteo e l'80% di tutti i cercapersone degli Stati Uniti.Novembre 2003Ebbe luogo la più potente eruzione solare mai misurata. I raggi X furono così potenti da sovraccaricare il Geostationary Operational Environmental Satellite (GOES), preposto proprio alla misurazione dei fenomeni solari, così gli scienziati furono costretti ad utilizzare altri mezzi per misurarne la portata. Fu classificata di potenza X-28.Tra il 16 Agosto 1989 ed il 2 Aprile 2001 furono misurate diverse tempeste si grado X-20, le quali per fortuna non puntarono verso la Terra. Se così fosse stato, i danni ai satelliti ed ai sistemi terrestri sarebbero stati sostanziali. Ciò premesso, cosa potrebbe accadere oggi se una nuova tempesta solare delle dimensioni dello Evento Carrington dovesse abbattersi sul pianeta? Secondo un rapporto a cura della National Academy of Science (NAS) un simile evento potrebbe mandare in tilt almeno 300 trasformatori principali e lasciare al buio 130 milioni di persone, il tutto nel giro di 90 secondi. Proviamo ad immaginare cosa significherebbe per la nostra economia. Le tempeste solari causano anche una espansione o rigonfiamento della atmosfera superiore, situazione in grado di mandare fuori orbita i satelliti artificiali, molti dei quali probabilmente finirebbero per incendiarsi a contatto con la atmosfera. Le reti elettriche degli Stati Uniti e di tutti gli altri paesi sono come grandi antenne, alle quali succede spesso di captare segnali elettromagnetici 'randagi.' La maggior parte di questi segnali non causano alcun danno perché di portata modesta e scaricabili al suolo attraverso una corretta gestione dei sistemi. Ma al verificarsi di una tempesta solare di grandi dimensioni le correnti geomagnetiche (GIC) colpirebbero la terra così massicciamente da causare un incontrollabile sbalzo elettrico. Una forte tempesta solare sarebbe in grado di danneggiare pesantemente il sistema. La tempesta solare del 1989 oscurò il Quebec dopo soli 90 secondi dall'evento iniziale. Un fenomeno di portata maggiore provocherebbe un effetto domino che alla fine inficerebbe la gran parte delle reti elettriche terrestri, tutte strettamente interconnesse. Un recente rapporto del NAS ha calcolato che se un evento simile si verificasse oggi, causerebbe da 1 a 2 trilioni di dollari di danni ai sistemi di alimentazione e alle infrastrutture tecnologiche, e la economia mondiale impiegherebbe tra i quattro e i dieci anni per rimettersi in sesto. Alcune aree potrebbero restare sprovviste di energia elettrica per anni. Il che naturalmente non inciderebbe solo sulla luce, ma su tutto ciò che attualmente è controllato dalla elettricità: forniture di acqua, servizi telefonici, bancari e finanziari, rete internet e pompe di carburante per citare solo alcune implicazioni. Secondo il rapporto NAS, il danno per la economia statunitense solo nel primo anno ammonterebbe ad almeno 2.000 miliardi dollari. Attualmente le principali agenzie di controllo della attività solare sono la NOAA e lo Space Environment Center (SEC). Il SEC ha recentemente avvertito che potrebbe verificarsi una imminente tempesta solare, ed ha invitato le autorità a prendere al più presto le dovute precauzioni. La NASA si avvale di una flotta di veicoli spaziali e di sorveglianza del sole, i quali inviano costantemente dati ai ricevitori terrestri. Nel momento in cui dovesse verificarsi una nuova importante tempesta solare tali apparecchiature la segnalerebbero con un certo anticipo, in modo tale che le società elettriche e tutti gli altri enti direttamente interessati potrebbero assumere i provvedimenti opportuni. Il che - tuttavia - ricorda molto da vicino gli avvisi meteorologici riguardanti i tornado. Il grande interrogativo rimane: tali avvertimenti potranno essere utili a qualcosa, dato che nella peggiore delle evenienze vi è ben poco che si possa fare per proteggere le reti elettriche? Il pericolo resta in agguato, il che non è una cosa nuova, dal momento che le società elettriche sono a conoscenza di esso fin dai tempi del telegrafo. Ora che la nostra economia e della nostra vita quotidiana sono così dipendenti dalla tecnologia, dai chip per computer e dalla elettricità, la preoccupazione si fa davvero forte. In questo momento l'attività solare sta attraversando un periodo insolitamente lungo di quietudine, ma se il sole si comporterà secondo le previsioni, la attività dovrebbe crescere nei prossimi due anni, dal momento che si è calcolato che essa raggiunga il picco in cicli di 11 anni solari. La NASA ha recentemente pubblicato un avviso circa un nuovo possibile evento Carrington, avvertendo che dobbiamo tenerci pronti ad affrontare questa possibilità.Attenzione: Non guardare mai il Sole con binocoli, macchine fotografiche e telescopi senza prima avere applicato gli adeguati filtri, in quanto il rischio di danneggiamento degli occhi è molto elevato.Fonte: Anticorpi.info
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