Emilio Di Marzio, giovane candidato Pd, al primo turno ha messo insieme 2.300 preferenze, tornerà nell’aula di via Verdi solo se vincerà Gianni Lettieri. Ma Di Marzio ha deciso: domenica voterà contro se stesso.
E a Bologna, anche se abbiamo vinto.
Il segretario del Pd Raffaele Donini mette mano al partito, apre agli esterni e “rottama” il vecchio nodo di arruolare i quadri. «Vincere il Comune non basta, ora bisogna riformare la politica e il Pd» dice, «per superare la stagione dei gruppi e dei clan».
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