Non c’è gradualità nell’accadere delle cose. Le cose, quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedirle che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano. Non si possono controllare o gestire. Nemmeno capirle, si può. Infatti la frase più ricorrente a questo proposito è: “Non so cosa mi sta succedendo”. Mica certe frasi vengono per caso. Se vi capita una cosa non potete farci niente, questo è tutto. Non è vero che la vita cambia un pò alla volta. O cambia o rimane la stessa. dopo che cambiata uno dice: “Si, però prima era successo questo e quest’altro”, e si convince che il cambiamento fosse nell’aria, ma in fondo lo sa, o meglio non lo sa perchè la sua vita è cambiata. Non si conoscono le ragioni delle cose. E’ come quando ti becchi una malattia psicosomatica: la contromossa naturale è cercarti un evento scatenante. Passi in rassegna i fatti recenti della vita a cui sono legate delle scelte o delle rinunce (che poi sono parole abbastanza sinonime), e te la prendi con il principale sospettato. Apri un’inchiesta su di lui, e lo bombardi con prove a carico fino a farlo diventare il mandante della malattia psicosomatica. Ma la verità è che nessuno sa i fatti che producono le malattie psicosomatiche. Perchè la gamma di fatti produttivi di malattie psicosomatiche (che oltretutto non si sa nemmeno bene cosa siano) è talmente vasta che uno vale l’altro.