Le costruzioni delle api

Da Didì Bamboo: Bio-Eco-Ethik-Cosmetik Homemade
La cera è la sostanza fondamentale dell'attività costruttiva dell'alveare. La costruzione dei favi prende avvio sempre dall'alto, e poi via via si sviluppa in maniera elissoidale, assumendo una vaga forma di goccia. Le api si raggruppano in un ammasso detto glomere cerigeno. La maggior parte delle api è occupata a mantenere una temperatura di 35 °C al centro dell'alveare, dove alcune api provvedono alla costruzione vera e propria. Quando le api non hanno bisogno di fare calore (ad esempio, se la T° ambientale è superiore a quella ottimale) si possono notare catene di api immobili, attaccate le une alle altre; si suppone che ciò serva a indicare le zone da costruire. L'ape che costruisce secerne la cera con l'addome. La cera assume presto la consistenza di una scaglia, che le api attaccano alla spazzola per il polline, e quindi la prendono con la mandibola. A questo punto la rielaborano con liquidi prodotti dalle ghiandole mandibolari, e depositano l'impasto sui bordi delle cellette in costruzione. In genere le api costruiscono i favi in modo da orientarli da nord a sud. I favi naturali sono spessi circa 25 mm; vengono distanziati l'uno dall'altro di circa 38 mm, e talvolta vengono saldati assieme mediante delle costruzioni irregolari. Ogni faccia può contenere fino a 415 celle da operaia e 350 da fuco. Le celle hanno un'inclinazione verso l'alto (tra i 9 e i 14 °), il fondo non è piatto ma incavato tra due celle dell'altra faccia. La forma delle celle è perfettamente esagonale. Pur rispondendo ad un istinto, le api sono in grado di adattare la loro attività costruttiva a diverse situazioni non dipendenti da loro. Recenti studi hanno provato il ruolo della regina nello stimolare l'attività di costruzione e produzione di cera delle operaie tramite la diffusione di appositi feromoni.