Improvvisa, nel ricordo,
la vecchia casa.
La facciata stinta
e il glicine a coprire
profonde le crepe.
Dal pergolato
di vite americana,
acuto si spande
odor di fragola.
Noi bambini attenti
a sostener la scala
e ad afferrare il cesto
dalla fune.
A cena,
sarà festa là in cucina,
ma i grappoli più belli
sui graticci ad essiccare
per l’inverno avaro.
Con sentieri avventurosi,
traversiamo l’oro brunito
del granturco
e in fondo alla corte
ingaggiamo con le oche
impari gare di scomposti canti.
Al ritorno,
la ruvida carezza dei nonni
e la fetta di pane per merenda
Ma alla sera,a noi piccoli
in silenziosi giochi assorti
giungono gli echi
di una vita grama,
dei raccolti andati male,
della mucca che un vitello
morto aveva figliato.
Inattesa,una nuvola vela
la luce delle stelle e della luna .
Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane