Le cronache del ghiaccio e del fuoco volume 2: uno, nessuno, centomila libri

Creato il 11 febbraio 2012 da Martinaframmartino

Spero che Luigi Pirandello non se ne abbia a male se anch’io, come chissà quante altre persone, ho preso in prestito il titolo di una sua opera per parlare di tutt’altro. Però, con Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin, la situazione è davvero questa: abbiamo un libro, forse nessuno, e certamente ne abbiamo, se non proprio centomila, certo un numero fin troppo alto.

Ci sono cose che ormai sanno anche i muri, almeno quelli di casa mia, vista la frequenza con cui ne parlo, ma riassumo comunque brevemente la situazione editoriale della saga di Martin. Questi i titoli originali:

A Game of Thrones;

A Clash of Kings;

A Storm of Swords;

A Feast for Crows;

A Dance with Dragons;

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (ancora da scrivere).

Sette romanzi, cinque già pubblicati e due che arriveranno in libreria chissà quando, visto che Martin non è proprio lo scrittore più rapido del mondo. Romanzi di notevoli dimensioni, tanto è vero che anche in Inghilterra per l’edizione economica terzo e quinto romanzo sono stati suddivisi in due metà. Abbiamo così:

A Game of Thrones;

A Clash of Kings;

A Storm of Swords (Part One: Steel and Snow and Part Two: Blood and Gold);

A Feast for Crows;

A Dance with Dragons (Part One: Dreams and Dust and Part Two: After the Feast);

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (ancora da scrivere).

In Italia ciascun romanzo è stato suddiviso in due o tre volumi:

A Game of Thrones è diventato Il trono di spade e Il grande inverno;

A Clash of Kings è diventato Il regno dei lupi e La regina dei draghi;

A Storm of Swords è diventato Tempesta di spade, I fiumi della guerra e Il portale delle tenebre;

A Feast for Crows è diventato Il dominio della regina e L’ombra della profezia;

A Dance with Dragons è diventato I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria (previsto per fine aprile) e La danza dei draghi (previsto per ottobre);

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (ancora da scrivere).

Per un certo periodo nelle edicole è stato possibile trovare l’edizione Urania, che rispetta la suddivisione inglese. Abbiamo così:

A Game of Thrones. alias Il gioco del trono;

A Clash of Kings, alias Lo scontro di re;

A Storm of Swords, alias Tempesta di spade parte prima e seconda;

A Feast for Crows, alias Il banchetto dei corvi;

A Dance with Dragons, non ancora pubblicato;

The Winds of Winter (in corso di scrittura);

A Dream of Spring (ancora da scrivere).

Una spiegazione un po’ più dettagliata di tutta questa vicenda l’ho fatta qui: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/11405/george-r-r-martin-le-cronache-del-ghiaccio-e-del/.

Poi è arrivata HBO, che ha realizzato la miniserie Game of Thrones basandosi su A Game of Thrones. Negli Stati Uniti la miniserie è stata trasmessa a partire dal mese di aprile 2011, e in coincidenza con quella trasmissione Mondadori ha pubblicato un volume gigante intitolato Le cronache del ghiaccio e del fuoco volume 1. Quel volume è stato molto criticato, da me ma anche da altre persone. Al di là della scomodità del tomo, ingombrante e pesantissimo, mancano le cartine e manca il primo indice dei nomi, con la conseguenza che quasi certamente chi lo leggerà sarà vittima di spoiler enormi. Ho parlato della vicenda qui: http://librolandia.wordpress.com/2011/05/05/le-cronache-del-ghiaccio-de-del-fuoco-volume-1-di-george-r-r-martin-occasione-mancata-per-mondadori/ e l’ho fatto in modo più dettagliato e professionale, segnalando anche altri piccoli difetti, qui: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/14609/1/le-cronache-del-ghiaccio-e-del-fuoco-nuova-edizio/.

Il volume comprende A Game of Thrones e A Clash of Kings, cioè Il trono di spade, Il grande inverno, Il regno dei lupi e La regina dei draghi, e visto che il suo titolo finisce con l’espressione volume 1 fa pensare che ce ne saranno altri.

In novembre Game of Thrones è stato trasmesso in Italia da Sky, e giusto per non mandarci in confusione la rete televisiva non ha tradotto il titolo originale ma ha usato quello del primo volume italiano. La televisione cioè ha trasmesso Il gioco del trono. E, per sfruttare al meglio il passaggio televisivo, Mondadori ha mandato in libreria un volume, con in copertina Sean Bean seduto sulla famosa e scomodissima sedia, il cui titolo era Il trono di spade-Il grande inverno. Cosa comprendeva? Ma il primo romanzo naturalmente (versioni originale e Urania), cioè i primi due volumi dell’edizione Oscar Mondadori, cioè metà del tomo gigante.

Intanto HBO ha realizzato la seconda stagione di Game of Thrones, che mantiene il vecchio titolo ma è basata su A Clash of Kings. La trasmissione di questa stagione avverrà dal prossimo primo aprile. E cosa pubblicherà Mondadori in quest’occasione? Non Le cronache del ghiaccio e del fuoco volume 2, tomo che immagino non verrà mai realizzato e che quindi è il nessuno in quest’elenco di titoli. L’uno, naturalmente, è l’opera di Martin, quell’A Clash of Kings scritto nell’ormai lontano 1999. E centomila sono le versioni in cui possiamo trovare lo stesso libro, perché in maggio in libreria arriverà un nuovo volume. Titolo? Il trono di spade: Il regno dei lupi-La regina dei draghi. Mantenere i titoli originali a quanto pare è proprio brutto, e l’unica cosa sensata che viene in mente all’editore è agganciarsi (giustamente) alla serie televisiva e partorire (sbagliando) mostri di questo tipo. Non bastava una foto di Peter Dinklage o di Emilia Clarke in copertina per far capire a tutti che era il libro da cui è tratta la serie? O un bollo (o anche una fascetta) che spiegasse il dettaglio? Davvero serviva un titolo così? Va bene ripubblicare il romanzo in un unico volume, così come Martin lo aveva scritto, ma la lunga storia dei titoli sembra sempre più una storia infinita.

Adesso facciamoci una domanda. Se una persona sta leggendo il secondo volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco cosa sta leggendo?

Risposta A: A Clash of Kings (o Lo scontro di re, o Il trono di spade: Il regno dei lupi-La regina dei draghi optando per l’edizione originale, per quella Urania o per quella nella collana Oscar grandi bestesllers).

Risposta B: Il grande inverno.

Risposta C: Tempesta di spade (se il primo è il tomo gigante).

Seconda domanda, un po’ più difficile. Se quella stessa persona sta leggendo il quinto volume, cosa sta leggendo?

Risposta A: A Dance with Dragons.

Risposta B: A Feast of Crows (o Il banchetto dei corvi, considerando A Storm of Swords come due diversi volumi e optando o per l’edizione inglese o per quella Urania).

Risposta C: Tempesta di spade (considerando la suddivisione degli Oscar Mondadori).

Risposta D: Il dominio della regina (considerando come un unico volume il tomo gigante e come volumi autonomi i successivi Oscar Mondadori).

Risposta E: I fiumi della guerra (considerando come primo volume Il trono di spade-Il grande inverno e come volumi autonomi i successivi Oscar Mondadori).

Risposta F: Il portale delle tenebre (considerando come primi due volumi Il trono di spade-Il grande inverno e Il trono di spade: Il regno dei lupi-La regina dei draghi quando verrà pubblicato e come volumi autonomi i successivi Oscar Mondadori).

Centomila libri, e centomila titoli. Io mi ci raccapezzo, ho seguito tutte le vicende fin dal 1999, quando Il trono di spade è stato pubblicato per la prima volta in Italia, ma immagino che per chi la saga la sta scoprendo ora le cose siano un pochino più complicate. Una sola cosa è certa: l’inverno sta arrivando.



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