Oggi si celebra l'Unità d'Italia. E' una giornata speciale anche per questo blog: la dedicheremo alle cose necessarie per far rinascere questa nostra nazione. Qualcuno ci ha mandato un suo elenco altri li abbiamo cercati e scelti noi facendo anche deviazioni sul tema, seguiteci: ci saranno molte sorprese in questa giornata, tanti post da leggere e guardare. Ecco, per incominciare, il mio elenco delle cose che servirebbero per rifondare e far rinascere l'Italia.
LE DIECI COSE CHE SERVIREBBERO PER RIFONDARE L'ITALIA
- Che la parola onesto non facesse più rima con coglione.
- Che si rispolverasse questa frase latina, che troppo spesso abbiamo dimenticato ma che è per tutti una piccola regola di vita: "Iuris praecepta sunt haec: honeste vivere alterum non laedere, suum cuique tribuere" (Traduzione: "Le regole del diritto sono queste: vivere onestamente, non recare danno ad altri, attribuire a ciascuno il suo").
- Che non si avesse paura di riscoprire la parola "silenzio" così come l'ho sentita declinare da Enzo Bianchi, priore della comunità di Bosè: "Il silenzio ci insegna a parlare, ci aiuta a discernere il peso delle parole, porta a interrogarci su quanto abbiamo detto o sentito: nessun mutismo, ma quel silenzio che restituisce ad ogni parola un significato, che impedisce ai suoni di diventare i rumori che trasforma il "sentito dire" in ascolto".
- Che si tornasse a ragionare di scuola così come l'ho sentito fare nelle parole dello scrittore Domenico Starnone: "La scuola peggiore è quella che esclama: meno male, ne abbiamo bocciati sette, finalmente abbiamo una bella classetta. La scuola migliore è quella che dice: che bella classe, non ne abbiamo perso nemmeno uno".
- Che fosse un'Italia senza paure: paura degli altri, paura del diverso, paura del potente, paura del delinquente, paura del prepotente.
- Che fosse un'Italia di uomini e di donne cittadini e non di uomini e di donne divisi in chi sta sopra e chi sta sotto.
- Che fosse un'Italia capace di coltivare la propria memoria, sapendo investire su di essa. Affinchè possa imparare dagli sbagli commessi e possa far fruttare le eccellenze di un tempo.
- Che fosse un'Italia in grado di rispettare i giovani così come i vecchi. Dando ai primi i giusti strumenti per crescere e scommettere sul futuro e ai secondi le giuste sicurezze per ripagarli delle fatiche di una vita.
- Che fosse un'Italia in grado di mettere ognuno in condizione di far fruttare i propri talenti senza penalizzazioni e senza corsie preferenziali: con l'onesta dei giusti.
- Che non ci fossero più le condizioni in Italia per far dire alla mia amica Luisa che gira il mondo per lavoro "ma all'estero è diverso" e alla mia amica Belkys che vive in Venezuela "Sveglia!".