Come avrà fatto, quella specie di curato di campagna, a tornare con i taccuini pieni di storie?
Sul volo da Zurigo a Milano mi accorsi che ringraziava le hostess per ogni nonnulla. "La nostra professione dipende dagli altri", sorrideva quasi per scusarsi della sua gentilezza. "Se non hai rispetto per gli altri, ti si chiudono tutte le porte".
Era euforico, non mostrava di avere più di diecimila ore di volo alle spalle. Non criticava nessuno, neanche le persone più detestabili. In Polonia girava voce che di fronte alla domanda: "Cosa pensa di Hitler?" avesse risposto con un memorabile: "Non era una brava persona"
(Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli)