Le donne della mia vita (Atto I)

Da All_aria @all_aria
Si arrabbia, sbraita, urla, grida di grida incontrollate, per tutto, per ogni cosa.

E’ infelice, insoddisfatta, sente che la sua vita non va bene, che quella luce non c’è più, che tutto quello che era le è lontano. Non può dirlo, ne morirebbe. Un tempo era una persona solare, piena di interessi, socievole, sagace ed intelligente, amabile non lo è mai stata, è spigolosa nella sua veste sociale così come nel corpo, non sta bene. Le parlo, passo del tempo con lei, è piacevole, ma non approfondisco, non voglio, non posso. Ride e scherza e dal nulla urla e rinfaccia e ti rovescia addosso tutto il torto che ha dentro. Alle volte è inopportuna, esagera nelle situazioni, nei contesti e questo non mi piace, mi innervosisce, ma io al contrario sto zitta, evito il contraddittorio, evito di arrivare ad odiarci. Non mi comprende più, non legge nei miei pensieri come un tempo, perché anche le mie di frustrazioni diventano le sue. Ogni dolore, piccole o grande che sia, non è mai paragonabile al suo, perché lei sta peggio, ma se le chiedi come sta ti dirà -bene, perché?- e  ti guarderà come chi non vuol sentire ciò che sa. Mi dispiace. Non posso farmi carico di questo. Non posso smettere di vivere. Non posso. Non voglio. Lei è parte di me, le voglio bene, la conosco. Potrai dire di conoscere davvero una persona solo quando l’ avrai vista nel suo lato peggiore.

Probabilmente dopo l’ amerai, comunque.