Sovente mi son domandato del perchè di un fenomeno cotanto diffuso, pur come quello della violenza di qualsiasi entità sulle donne. Oggi, ho deciso di donar loro un spazio sul Blog, quando già conosco il grado di difficoltà nel trattar tale argomento. Comunque, tento. Vessazioni, violenze sessuali, utilizzate come mercanzia, abusi, son tutti volti d'una singolare questione che possiam serrare in una sola, repulsiva, definizione : “ Brutalità ”.
È d'un elaborato ostico quello della violenza sulle donne, ed ancor oggi, nel terzo millennio, dobbiam contrastarlo. Le donne incassano violenza semplicemente per il fatto di esser donne. Accade in cotanti paesi e l’Italia, purtroppo, non è immune, anzi, nell’ultimo lustro, i casi di violenza e di assassinio son lievitati. Donne percosse, assalite, stuprate, assassinate, private del diritto all'esistenza stessa e sol perché son donne. Cotanti misfatti che hanno come vittime donne son tendenzialmente perpetrati tra le mura domestiche, dunque all’interno della famiglia, oppur ove prestano lavoro, e per decisione di uomini che, o per un sentimento degente o per esercitar d'un predominio primitivo, delineano la donna, sia essa moglie, figlia, sorella o amica, vittima dei loro deliranti capricci di possesso, di gelosia o semplicemente di superiorità.
Senz'alcun dubbio codesti eventi niente hanno a che far col vocabolo amore, nulla hanno in comune colla famiglia e meno che mai con il diritto all'esistenza ed alla dignità umana. Si attende ogni anno l’occasione per discuterne nel giorno internazionale della donna, l’otto marzo, ma tutti i dì siam obbligati ad udir eventi di violenza che hanno come vittime donne, basti pensar a Yara, Sarah, Melania, le vicende più attuali con assassini ancor impuniti, storie che hanno avuto più eco grazie alla propaganda mediatica, ma cotante altre vicende come queste son rimaste senza colpevoli. Quante ancor taciute per timor o per imbarazzo. Quante donne minacciate e perseguitate hanno denunciato ma hanno ugualmente perso la vita perché ritenute esagerate o troppo atterrite. Sovente, infatti, succede che, pur rivolgendosi alle forze dell’ordine, queste sottovalutino segnali e gesti, che invece per la donna che li subisce son rilevanti ed allarmanti, e così si giunge troppo tardi per poter impedir la tragedia. Ma è sempre indispensabile che si arrivi alla morte per rendersi conto dell’ emergenza di questi casi???!!! Quello che sconvolge è che sovente vengono bloccati ed indagati mariti o ex mariti, fidanzati o ex fidanzati e pur se le prove indiziarie siano palpabili si concedono sconti di pena, libertà vigilata, arresti domiciliari, insomma li rimettono in libertà dopo pochi anni, a volte dopo pochi mesi, mettendo di nuovo a repentaglio l'esistenza di quelle stesse donne o di altre.
La violenza domestica è in accrescimento e questo è un dato preoccupante e sconcertante. La donna è ancor occhieggiata come d'un oggetto da posseder, da mostrar come d'una medaglia, un corpo su cui infliggere colpi di ogni varietà. Quale tutela si può garantir alle donne senza la certezza della pena???!!! Se si infliggessero condanne più aspre, senza far passare codesti uomini per degenti e beneficiari così di castighi più agevoli, allora si potrebbe iniziar a mutare le cose. Tra il 2010 e il 2011 i casi di stalking, di mobbing sessuale e gli stupri son lievitati, ma quello che sconcerta è che si udisce ancora, da parte di avvocati, in difesa di codeste belve, asserzioni come: “ La ragazza era consenziente!!! ”, “ la donna spregiudicata si pone in maniera provocante ed invitante !!! ”, “ si sa a cosa si può andar incontro se si esce così tardi la notte!!! ”.
È vero, si può incontrare il lupo cattivo, ma non solo durante la oscurità e non solo nelle discoteche, un lupo che prima si comporta come d'un pauroso agnellino e poi muta in una belva spietata. Quel bruto in tantissimi casi vive in casa, o nei luoghi che consideriamo meno rischiosi, come asseriscono le statistiche, dunque non porgiam la colpa solo alle discoteche o al modo di abbigliarsi delle donne, v'e' ben altro da fronteggiar. Ogni donna possiede indiscutibilmente il diritto di vivere con decoro, denunciando ogni qual sorta di maltrattamenti, persecuzioni e soprusi, ma con la conferma che ci siano dispositivi di difesa idonei di infliggere afflizioni esemplari per fenomeni cotanto ignobili.