Dopo aver affrontato con eroismo la colonizzazione ottocentesca delle loro terre da parte degli europei, gli 'ndebele sudafricani ,oggi, sono costretti a combattere strenuamente per impedire che la loro identità si dissolva nel confronto con le allettanti “sirene” della modernità sempre pronte a colpire chi non è in guardia.
Ridotti a un gruppetto di un centinaio di persone, maschi e femmine,la comunità abita in un territorio distante alcune decine di chilometri dalla città di Pretoria, capitale amministrativa del Sudafrica odierno.
Le loro donne, in particolare, si distinguono per le grandi doti di creatività , che dimostrano di possedere e nelle fatture artigianali di tessuti e nell’ oggettistica d’ogni genere.
Esse sono molto abili nella confezione di abiti, nella realizzazione di acconciature nonché nelle decorazioni anche esterne delle proprie abitazioni.
Se siete fortunati, andando in giro alla ricerca di musica etnica, potreste imbattervi in un album di qualche anno addietro, pubblicato da “Musique du Monde” e ascoltare i loro canti, accompagnati da una strumentazione essenziale ma che merita tutta la nostra attenzione, mista a rispetto, per una cultura, che non intende affatto sparire e che perciò si difende , come si è soliti dire, con unghie e con denti.
E in questa difesa ampia parte giocano le donne-artiste degli 'ndebele ,che sono divenute anche ambasciatrici di cultura ndébélé nel mondo.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)