A volte l'infedeltà è una cosa che si legge in faccia, nel vero senso della parola. Una ricerca pubblicata sulla rivista di psicologia Personality And Individual Differences, ha rivelato che le donne col mento pronunciato sono le più inclini a tradire il proprio partner. I curatori dello studio hanno intervistato un gruppo di donne, prendendo in analisi le loro esperienze e fantasie sessuali. Confrontando i volti e le risposte è emerso che quelle che più spesso erano state infedeli e che dimostravano di essere più "spigliate" in tema di sesso, si trovavano ad avere un particolare tratto somatico sviluppato: il mento! In secondo luogo i ricercatori hanno sottoposto all'attenzione di un gruppo di uomini, le foto ed alcuni racconti delle donne prese in esame. Quando agli uomini è stato domandato su quale di quelle donne avrebbero puntato per instaurare una una relazione duratura, questi in maggioranza hanno indicato le ragazze con il mento meno accentuato, quasi a dimostrare una predisposizione innata verso l'infedeltà. Secondo gli psicologi questa naturale sfiducia nei confronti delle donne con un po' di "scucchia", affonda le sue radici nelle profondità inconsce dell'uomo. I tratti somatici più accentuati e spigolosi sono infatti sintomo di mascolinità e per questo intimoriscono il maschio, che ha paura di essere tradito. In più, al livello biochimico, il mento prominente rivela spesso un alto tasso di testosterone, che pur essendo un ormone prevalentemente maschile, è presente anche nelle donne. Ma quali sono le donne più infedeli del mondo? Quelle nigeriane! Lo sostiene uno studio, condotto in 36 Paesi, da una nota casa produttrice di profilattici (la Durex) e di cui il sito Afriquinfos anticipa oggi i contenuti. Nella «classifica» delle donne più fedifraghe le nigeriane (con un tasso di infedeltà pari al 62%) precedono le thailandesi (59%), le malesi (39%) e le russe (33%, le prime in Europa). Al quinto posto (con il 19% di tasso di infedeltà) troviamo le singaporiane. Per quanto riguarda gli uomini, la classifica vede in testa i thailandesi (54%), seguiti dai sud-coreani (34%), quindi dai malesi (33%).