Oggi, 30 marzo, in Turchia ci sono le elezioni amministrative. Sono appena tornato dal seggio: non ho votato perché non sono un cittadino turco, ma avevo bisogno di capire “dal vivo” come funziona il sistema; diciamo che abbastanza simile a quello italiano, molta carta e molta ridondanza (si vota solo per il simbolo, non si scrive niente ma si usa un timbro): il gran numero di sezioni – di conseguenza il basso numero di votanti per ogni sezione – rende più semplici le operazioni di spoglio, gli errori di valutazione e trascrizione sono in questo modo ridotti al minimo. Anche eventuali brogli potrebbero incidere solo in modo marginale sull’esito complessivo: quindi chi si lamenterà, avrà sostanzialmente torto; le critiche da fare sono altre: campagna elettorale senza regole, vantaggi evidenti – ed esagerati! – per i candidati uscenti.
In ogni caso, appuntamento a stasera e a domani per il mio commento sui risultati.