Come dicevo la Guerra Civile Spagnola è il passato, a Nieves in Spagna si consuma un terribile eccidio, gli abitanti del villaggio vengono sterminati a colpi d'arma da fuoco, tutti pagano la fama di comune rosso di Nieves già teatro di scontri tra franchisti e repubblicani all'epoca della guerra civile nel 1938. La strage viene rivendicata dalle Falangi dell'Ordine Nero che promettono nuove sortite terroristiche.
A Londra il cronista Jefferson Pritchard riceve un dispaccio confidenziale dal vecchio compagno Atadell che rivela alcuni nomi degli autori del massacro che sorprendentemente si rivelano gli stessi franchisti, ormai anziani, che proprio Pritchard e Atadell, insieme a un gruppo di volontari provenienti da tutta Europa, avevano contrastato all'epoca della Guerra di Spagna. Tristi ricordi riaffiorano in Pritchard: dopo che il direttore del Daily Telegraph rifiuta di occuparsi della vicenda, il cronista si mette in testa di contattare i vecchi membri delle Brigate Internazionali per contrastare le azioni delle Falangi. Contro ogni aspettativa quasi tutti i vecchi combattenti, tutti ormai anziani, accettano di imbarcarsi in quest'ultima avventura, alcuni per idealismo, alcuni per rivincita, altri semplicemente per tornare a sentirsi vivi. Il sindacalista americano Donhaue, l'ex ufficiale francese Barsac, il ministro danese Avidsen, il giudice italiano Di Manno, la spia Katz, l'ex ingegnere cecoslovacco Stransky, la scrittrice polacca Maria Wizniewska, il professore tedesco Kessler e il sacerdote spagnolo Castejon sono i protagonisti di questa incosciente rimpatriata.
Il gruppo di vecchietti può però ancora contare sull'esperienza e su parecchie conoscenze, gente che si muove tra il legale e l'illegale. Di contro, gli acciacchi e l'età si fanno sentire. Nonostante questa premessa sia quasi comica, il tono della storia narrata da Christin è molto serio, inevitabilmente l'ideologia e la convinzione di essere nel giusto e di lottare dalla parte di giustizia e libertà viene stemperata nella deriva violenta che necessitano le azioni di contrasto alle mosse delle Falangi dell'Ordine Nero.
La narrazione è avvincente e convincente, ognuno dei protagonisti ha il suo giusto spazio e le sue caratteristiche caratteriali e professionali, ognuno di loro, com'è giusto che sia, un approccio diverso alla vita, allo scorrere del tempo, alla violenza. Ci si trova di fronte a un bel mix di spy-story, racconto storico, politico d'avventura sempre venato di nostalgia, rimpianto e soprattutto disillusione. La storia è illustrata dal maestro serbo (almeno secondo la geografia attuale) Enki Bilal. Non c'è molto da dire sulla riuscita perfetta delle tavole da parte di Bilal, l'armonia tra storia e matite riesce a creare quelle atmosfere perfettamente funzionali alla narrazione che rendono questo fumetto un lavoro davvero riuscito.
Potete recuperare questa storia, insieme a Battuta di caccia degli stessi autori, sull'ottavo volume della collana I maestri del fumetto, edita qualche anno fa da Mondadori e recuperabile tra bancarelle e mercatini dedicati al fumetto.