Qualche mese fa sono stato in un’azienda agricola, cosiddetta fattoria sociale, collegata con un centro ippico di 32 cavalli. Ho incontrato 2 ragazzi con problemi psichici e caratteriali, assistiti da educatrici, giovani ragazze e da un contadino, oltre ad un esperto di ippoterapia. Ero immerso in un noceto e i ragazzi mi hanno stretto la mano.
Ero a disagio perchè poco capivo delle loro parole, salivano sui trattori, scorazzavano con i cani..allegria pura. Ho pensato a quanti di loro scendono nei pur indispensabili bus a loro dedicati. Scendono nelle città piene di fretta e di automobilisti stressati. I loro volti , bianchi, emanano a volte tristezza, a volte espressioni di gratitudine per i loro accompagnatori.
Poi sono andato a vedere i cavalli, veri collaboratori nel migliorare le loro condizioni percettive. Tanti tipi, colori, mi sono avvicinato ad una cavalla, aveva un’ altezza che mi incuteva meno timore.
Una macchia bianca in fronte su un mantello marroncino. L’ho accarezzata, prima con timore poi vista la sua docilità, con più calma, sentendo il suo pelo. L’accarezzzavo per comunicargli un mio grazie, sia perchè accettava la mia carezza sia per la pazienza che ha con i ragazzi. Sto cercando di capire come sia possibile sostenere i progetti sociali con le loro attività e spero che tali imprese aumentino: offrono un lavoro ma ancora precario, danno senso della vita e tanta gioia di vivere….proprio quella.