1) Organizzazione supertecnologica con individuazione dei percorsi, dei punti di interesse paesaggistico e archeologico nel raggio di circa 3 km.
In compenso, il panorama era assolutamente mozzafiato.Organizzatore, fondamentale per la precisione quasi atomica necessaria per questa individuazione, Max Dejavù l’archeologo.
Il Golfo degli Angeli faceva la sua bella mostra e sfoggiava il meglio di se.Recuperati i percorsi sul PC e trascritti fedelmente su supporto tecnologicamente avanzato quanto preciso, la ciurma composta da Max, Anto, Maya, Isha, Gabby e Maua si è diretta alla ricerca del nuraghe perduto.
Perduto lo era realmente.
Inutile dire che il nuraghe era “sparso” nel raggio di 2 km e le tombe tristemente devastate.
L’attrezzatura super tecnologica di Max ha dimostrato la sua super efficienza nonostante i mille e più dubbi sollevati da quei San Tommaso della compagnia che avrebbero scommesso il mio stipendio che ci saremo persi!!! Ma così, fortunatamente, non è stato!
Nana come un animale in prigione correva come una matta su e giù per i sentieri inciampando, rotolando, sbattendo, graffiandosi e devastandosi ma sempre con il sorriso sulle labbra e quella sua odiosa e continua e petulante parlantina che non ti molla mai e che ti fa rimpiangere il rumore fastidioso della città.
Nano dormiva nello zaino.
Maua cercava disperatamente asparagi per la pasta per il pranzo.
Gabby aiutava nella ricerca.
Anto fotografava, da buona entomologa ogni tipo di insetto ma ad un certo punto ogni tipo di essere vivente le capitasse a tiro!
La pasquetta presso la Valle degli Orti dell’Uomo del Monte è stata “the best of” per la Nana, intenta a raccogliere tutte le arance cadute dagli alberi ma anche quelle ancora appese. Tutti i limoni caduti dagli alberi ma soprattutto quelli ancora appesi.
Nana inseguiva ma soprattutto seguiva passo passo ogni lavoro.
Innaffiava, raccoglieva i rami potati.
Insomma una zecca.
3) Favette
Max è fabico. Per chi non lo sapesse, i fabici sono quelle persone che avendo la carenza di un certo enzima nel sangue (glucosio – 6 – fosfato deidrogenasi), non possono consumare fave. Anni addietro anche piselli ma per una questione di rotazione triennale. Il guaio è che non solo non le possiamo mangiare ma non possiamo nemmeno respirarne l’odore.
Ecco perchè, durante l’escursione capita che ad un certo punto, mentre Max era devastato e non capiva il motivo senta dire da Gabby…
“Ma che belli…”“Cosa?”
“Questi magnifici campi di favette!”
” O.° “ Vorrei raccontarvi il mio stato comatoso… ma mi sembra difficile scriverlo e
descriverlo in poche righe. Posso solo dire che il pomeriggio è trascorso con un Max cadaverico, senza forze e con l’unico desiderio di morire…
Nemmeno la promessa di una sana e piacevole tracannata di Mirto fatto in casa è riuscita a tirarmi su.
Una sensazione veramente devastante di cui ora ringrazia di non aver avuto nessuna conseguenza.
Comunque altre Note degne di essere raccontate sono:
NB… LE FOTO SONO DI ANTO… QUASI TUTTE… TRANNE LE ULTIME DUE.. ALTRIMENTI LA MOGLIE MI SI INCAZZA SE NON DO A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE!!!!
Comunque, se qualcuno avesse un bel terreno agricolo da regalarci o da venderci, lo scambieremo volentieri con il nostro super navigatore satellitare…
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