Le femministe, più forti delle peshmarga curde

Creato il 08 marzo 2015 da Blogaccio @blogaccioBlog

Non poteva far mancare la sua proverbiale alterigia di sicuro l’otto marzo il Presidente della Camera dei Deputati, on. sig.ra Laura Boldrini ed infatti è scesa subito in trincea a fianco delle donne ieri su LA7 a ricordare la necessità di violentare la sintassi e declinarle le parole sempre al femminile quando ci si rivolge ad un soggetto donna che svolge una funzione pubblica o riveste un ruolo istituzionale. Fa quasi tenerezza vedere queste femministe smarrite tra salotti borghesi e studi televisivi, prendere il coraggio a due mani per ingaggiare battaglie furibonde in difesa della parità lessicale tra uomo e donna al cospetto della fierezza temeraria con la quale le combattenti peshmarga curde scendono in trincea a fianco degli uomini per  difendere la civiltà dalla psicotica oppressione islamista che minaccia il mondo. Non osiamo poi nemmeno immaginare le nostre eroine rischiare la carotide per affrontare vis à vis sul campo di battaglia il terrore dell’Isis, prese come sono a risolvere i feroci dubbi e gli innumerevoli interrogativi che attanagliano il loro cuoricino nel conflitto tra guerra e non violenza quando in ballo c’è la vita, la sopravvivenza, la libertà ed appunto: la parità sostanziale del genere umano quale che sia il sesso. Non vorremmo essere nei panni di queste poverine di casa nostra quotidianamente impegnate a versare lacrime per accogliere, sostenere, curare, integrare, difendere i diritti umani in un paese che non minaccia nessuno, ma che anzi fa di tutto per riservare alle sue figlie ed alle sue nipoti un destino incerto, probabili preda di costumi che si dimostrano tanto intolleranti quanto maggiori sono i tentativi di aiutarli ad emanciparsi dall’oscurantismo dottrinale. In tutta onestà, non ci sentiamo di essere solidali con le poverine di casa nostra anche se dovessimo essere additati come  ferri vecchi del maschilismo quando sorprese, stupite, sconvolte dal dolore scoprono che a Parigi come a Copenaghen quegli stessi figli che hanno così tanto amato, accudito, cresciuti ed aiutati, imbracciano le armi e freddano a tradimento i loro odiati salvatori che trattano alla pari le donne. Bastasse un passaporto per fare un inglese, un francese, un danese, un italiano, il mondo avrebbe risolto ogni conflitto purtroppo, ci vogliono duemila anni di storia cristiana per fare di un europeo un uomo che vuole bene alle donne.


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