Le fiabe visive di Duy Huynh

Creato il 24 luglio 2015 da Athenae Noctua @AthenaeNoctua
Se avessi una vena artistica e fossi in grado di creare immagini, dipingerei soggetti simili a quelli di Duy Huynh, artista di origini vietnamite che, però, ha studiato e iniziato a lavorare negli Stati Uniti. Le sue rappresentazioni, infatti, sono ricche di suggestioni e fanno appello alla parte più docile e serena del nostro animo per essere lette, facendoci sfilare davanti fanciulle che volteggiano nell'aria e si dissolvono nel vento, amanti sospesi in abbracci su una palla da circo o su una barca, farfalle e uccelli variopinti che servono il tè o leggono dischi in vinile.

Star-catcher


Quello di Duy Huynh è un mondo di acrilici in cui, per sua stessa dichiarazione, si uniscono spunti derivanti dalle fiabe, dal folklore, dai racconti, dalla scienza, dai sogni e dalle emozioni derivanti dalla musica. Ne derivano quadri popolati di figure esili e diafane, prive di spessore e caricate di simboli, quasi fossero contemporanee riletture della pittura bidimensionale medievale e delle sue simbologie, unite al tratto pulito e terso del'arte orientale.

Blue moon expedition


Circus romance


Si avverte, osservando dipinti come Blue moon expedition, High notes for low clouds o in Recordkeepers, un bisogno intimo di contatto fra l'uomo e l'universo. Duy Huynh e le sue tele ci trasportano in una dimensione di pace e armonia, anche quando rappresenta soggetti malinconici notturni o situazioni di solitudine e disorientamento, come in Journey within a journey, che ricorda la messa in discussione della capacità dell'artista di afferrare la realtà proposta da Magritte nella serie La condizione umana

High notes for low clouds


Thanks for the melodies


I personaggi di Duy Huynh sono eterei, spesso in equilibrio precario e calati in contesti sognanti, in uno spazio che è accessibile a chiunque di noi perché situato nell'animo; essi riflettono la condizione dello spirito umano, facendo leva su alcuni elementi di fascinazione più o meno comuni, ma tutti legati all'indole surreale: le stelle che una giovane vuole afferrare camminando sui trampoli, nuvole di farfalle, la musica, l'amore e il chiaro di luna, una valigia, aspettattiva di viaggi e cambiamenti.

Equanimitea


Journey within a journey


Duy Huynh, in realtà, iniziò la sua carriera artistica come disegnatore di fumetti, che furono dapprima un modo per reagire al disagio della nuova realtà in cui si era immerso con il trasferimento dall'estremo Oriente ad una realtà completamente diversa come quella di Charlotte, nella Carolina del Nord. Dopo il diploma in pittura e illustrazione iniziò a farsi conoscere attraverso graffiti e murales, arrivando a collaborare con i Moving Poets di Charlotte, artisti eclettici che si dedicano alla musica, alla danza e al teatro, e con gruppi di fama internazionale come i Linkin Park.

Full circle


Mistakes are portal of discoveries


Se a prima vista questa evoluzione sembra in contrasto con le intenzioni iniziali di Duy Huynh, in realtà basta leggere una sua intervista per rendersi conto del denominatore comune alle diverse esperienze e individuare il filo rosso che collega gli acrilici surreali al fumetto: l'arte è narrazione e i dipinti di Duy Huynh rappresentano una parte di un racconto che l'osservatore è chiamato a completare, immaginandone le premesse e le sequenze successive.

Recordkeepers


Duy Huynh, dunque, parla al suo pubblico, invitandolo a costruire una storia assieme a lui, a ricombinarne i personaggi, ad immaginare personalissime simbologie sulla base della suggestione di un tratto, di un oggetto, di una sfumatura, di un'espressione.
C.M.
NOTE: Per saperne di più, segnalo il sito ufficiale di Duy Huyn, dal quale ho tratto molte delle informazioni qui raccolte.

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