Successivamente Paolo III, Farnese (1534-1549), ne fece trasportare una nella piazza antistante il proprio palazzo; l’altra vi fu trasferita nel 1580. Entrambe avevano in quel tempo una funzione puramente ornamentale.
L’artista innalzò le due vasche (decorate con protromi leonine di differente fattura e con anelli a rilievo) su altrettante piscine oblunghe di travertino, fornendole di due zampilli interni e ponendovi al centro, su eleganti balaustri, due tazze che sostengono i gigli farnesiani (originariamente in travertino, poi rifatti in marmo durante i restauri eseguiti nel 1938), dai quali s’innalzano dei zampilli d’acqua che ricade poi nei più larghi e bassi bacini in travertino provvisti di quattro colonnotti donde si elevano altrettanti zampilli.
“Nel sodetto giorno fu data l’acqua alle due fontane fatte sopra le due conche antiche di marmo egittiaco nella piazza avanti il Palazzo del già Cardinale Farnese con 40 oncie d’acqua…..rendendo dette fontane bellissima vista et ornamento”.