Sta avvedendo tutto in un'atmosfera palesemente imbarazzata. L'elezione di Joseph Blatter che di dimettersi non ne vuole proprio sentir parlare, in mezzo a 7 arresti e due inchieste parallele - quella americana e svizzera - per "corruzione e associazione a delinquere" in un sistema, quello FIFA, che guida dall'8 giugno del 1998.
Ci sono anche le pesantissime ombre sull'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022. Poi, un altro arrestato illustre: il Dipartimento di giustizia americano ha accusato anche l'ex vicepresidente della Fifa, Jack Warner.
Warner, classe 1943, avrebbe chiesto una tangente da 10 milioni di dollari al governo del Sudafrica che ha ospitato i Mondiali del 2010. È stato arrestato mercoledì dopo essersi consegnato spontaneamente alla autorità del paese in cui è cittadino, Trinidad e Tobago, ed è stato portato nella prigione di Port of Spain. Il tribunale ha fissato una cauzione corrispondente a poco più di 350 mila euro e l'obbligo di consegna del passaporto e di presenziare di fronte alla polizia un paio di volte a settimana.
La data dell'udienza riguardante l'ex vicepresidente della FIFA è già stata fissata al prossimo 12 luglio, ma alcuni "ritardi nella gestione della pratica" l'hanno portato una notte dietro le sbarre. Una volta arrivato in prigione, però, sono bastate poche ore a Jack Warner per riferire un malore improvviso per "esaurimento" che ha portato al suo trasferimento immediato in un ospedale locale, ha riportato anche The Guardian. Poche ore dopo, è stato immortalato mentre danza, balla e si diverte durante una manifestazione politica, vestito di verde e coperto di corone di fiori.
Alla faccia della disperazione. Blatter punta al quinto mandato senza fare una piega, le federazioni che hanno ricevuto zuccheri e contentini non virano di un centimetro - Francia, col Mondiale femminile 2019 in tasca, la Russia con quello 2018... - mentre i pochi, potenti, che si sentono defraudati (Inghilterra e Stati Uniti) alzano la voce, senza però fare numero sufficiente per contrastare l'egemonia Blatter, vicino alla riconferma. All'Inghilterra è stato soffiato proprio il Mondiale 2018, gli Stati Uniti si sono visti preferire il Qatar nell'assegnazione del Mondiale 2022 nonostante un dossier più completo e convincente. L'unico ostacolo verso l'ennesima rielezione del boss della Fifa è il 39enne principe giordano Ali bin Al Hussein...
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