Le giuste aspirazioni di Renzi e un partito che sceglie di "sopire, troncare"

Matteo Renzi può non piacere, le sue idee possono avvicinarsi ad un modello di sinistra "leggera", vale a dire  una sinistra che può non segnare una grande discontinuità con il modello liberista, sulle orme di ciò che costruì Tony Blair nel Regno Unito. Premesso tutto questo, penso che Renzi abbia tutto il diritto di chiedere al suo partito regole certe ed una data sicura del prossimo congresso. Ciò che sta succedendo nel Pd, con  le prese di posizione dei vari maggiorenti, rivela espressamente un fuoco di sbarramento nei suoi confronti. Lo stato maggiore del partito usa il tecnicismo delle regole (primarie aperte o chiuse, coincidenza dei ruoli tra segretario e candidato premier) per frenare l'ascesa di Renzi, in un meccanismo di attacco ad una probabile nuova leadership, anticipando questa volta il tiro al piccione alla fase che precede l'eventuale investitura. Questa volta gioca anche la storia personale del segretario Epifani, espressione di una tradizione certo nobile, quello del sindacalismo di sinistra, ma caratterizzata anche, alcune volte, da un uso della prassi, e quindi delle regole del gioco interno, per "sopire, troncare". E' un film che abbiamo già visto e che si sta puntualmente ripetendo.