ma quello tolse loro il giorno del ritorno.
È strano come le migliori letture dell’anno, dal punto di vista fumettistico, si siano concentrate (e si stiano concentrando) prevalentemente in questi ultmi mesi. Dopo aver parlato dell’Iliade targata Marvel, superbo capolavoro di sintesi e adattamento, non potevamo non parlare anche dell’Odissea.
E qui occorre aprire una piccola parentesi.
Lo sapete: io sono cresciuto con i due poemi omerici, quindi sono estremamente di parte. Sono più affezionato (e mi piace di più) la Guerra di Troia rispetto al viaggio di ritorno di Odisseo (o Ulisse, chiamatelo nel modo che più vi aggrada), ma oggettivamente l’Odissea è migliore e più bella dell’Iliade.
Questo perché è più varia, perché ci sono tre (e più) storie in una, e perché oltre alla tematica del viaggio e dell’avventura ci sono altri generi “letterari” che rendono più variegato il secondo poema omerico rispetto al primo.
Ed è vero che dopo Omero non è stato inventato più nulla...
Roy Thomas, a cui è affidato (dopo l’ottimo lavoro svolto con l’Iliade) il compito di sceneggiare e adattare in un volume a fumetti l’Odissea è sempre bravissimo, e riesce ancora una volta a centrare i punti salienti del poema omerico senza tralasciare le parti secondarie. L’Odissea (che molti ritengono sia “solo” il racconto delle peripezie di Odisseo per ritornare a Itaca) si apre come una sorta di “mistery thriller”, con Telemaco, figlio di Odisseo, che deve mettere insieme gli indizi e le dicerie sul conto del padre per scoprire dove si trovi, poiché dalla caduta di Troia non si hanno più sue notizie.
Il finale dell’Odissea poi è degna del miglior Conte di Montecristo (anzi, diciamo che è proprio il contrario). Odisseo, tornato in patria, che studia e mette in guardia gli usurpatori del suo trono prima di rivelarsi in tutta la sua magniloquenza e ucciderli tutti, è un qualcosa a cui vanno sempre tributati i canonici 92 minuti di applausi.
A differenza dell’Iliade, dove il tratto, i disegni e i colori di Miguel Angel Sepulveda erano in qualche modo sporchi e grezzi (quasi come se volessero sottolineare che la guerra, in fin dei conti, è sempre una cosa sporca e grezza), nell’Odissea la parte grafica, affidata a Greg Tocchini, trasuda nitidezza, brillantezza e plasticità nelle “forme”, come se si volesse evidenziare che si parla proprio dell’uomo dal multiforme ingegno, il cui ingegno è, per l’appunto, nitido, brillante e plastico (perché si sa adattare ad ogni situazione avversa).
Ulisse si prepara allo scontro con Circe!
Leggere a fumetti i “classici” momenti cult come l’accecamento di Polifemo, la trasformazione dei compagni di Odisseo in maiali, l’incontro con le sirene o la discesa agli inferi è sempre un qualcosa di emozionante. Superbamente resa, tra le altre cose, l’attraversamento e il superamento di Scilla e Cariddi.
Finale epicissimo, come già ricordato, truculento e sanguinario quanto basta.
Insomma, un acquisto imprescindibile, soprattutto se amate la mitologia e la lettura di cose “buone”.