Fonte: Benedict Francis
Il Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi è la più grande area protetta regionale delle Marche. Aperto nel 1997, consente di svolgere escursioni naturalistiche tra la flora e la fauna marchigiane e conta con la presenza di sorgenti sulfuree e fenomeni carsici. L’incontro tra le acque sulfuree e il fiume Sentino ha determinato l’erosione delle rocce sottostanti il parco, formando così un villaggio sotterraneo composto da grotte: le Grotte di Frasassi.
L’attività speleologica nella zona del parco ebbe inizio nel 1948 ma la scoperta più importante, l’ingresso della Grotta Grande del Vento, risale al 1971. Da allora, è possibile effettuare visite guidate delle grotte, ma anche percorsi avventura e attività rivolte ai bambini.
Il percorso standard dura poco più di un’ora e si svolge in condizioni di buona agibilità, anche se si consiglia di indossare calzature comode. Parte del percorso è accessibile anche a visitatori con mobilità limitata.
Il percorso avventura è invece rivolto a coloro che vogliono avvicinarsi alla speleologia; è caratterizzato da un terreno irregolare e a tratti fangoso composto da piccole scalate, discese piuttosto ripide, scivoli e passaggi stretti.
Fonte: Benedict Francis
Lungo il percorso si possono ammirare le pareti scavate nella roccia calcarea e le forme curiose che la roccia stessa ha assunto con il tempo; l’azione dell’acqua ha permesso, grazie ad una caduta regolare, goccia dopo goccia, la formazione di numerose stalattiti e stalagmiti che contraddistinguono ogni singola grotta per forma e dimensione.
Trovandosi sotto terra, le grotte sono illuminate artificialmente: giochi di luce conferiscono ad ogni sala un aspetto unico ed evidenziano la presenza di laghetti e rocce di forma particolare.
Ogni sala ha un nome descrittivo nato dalla fantasia degli speleologi che vennero colpiti dalla particolarità della forma della roccia, tra cui
Formentera:
Es Pujols - mercatini e bancarelle sul lungomare di Es Pujol, aperte fino a tardi. In particolare fermatevi da Taller de los Peces, che ha anche il negozio a La Mola. Lo riconoscete perché vende tutti gioielli con stelle marine. Meravigliosi.
St Francesc Xavier - obbligatorio il passaggio al Bigstore per un brunch o per una colazione. Da vedere poi la piazzetta e girare qualche negozietto meno turistico. Carino anche ChezzGerdi, il chiringuito "di moda".
San Ferran - Il Fonda Pepe, il ritrovo hippie per eccellenza degli anni 70 e il Blue Bar, altra istituzione di Formentera.
El Pilar de la Mola - Da vedere il faro e da non perdere il mercatino hippie di mercoledi e domenica.
Spiagge - 10.7 per chi vuole meno spiaggia e più mondanità. Carino l'aperitivo, anche se ormai non più come quelli di una volta. Il ristorante è buono, ben attrezzato e poco economico (ma siete a Formentera, quindi abituatevi)
Cala Saona per chi ama il delirio di una spiaggia grande e affollata. Mare meraviglioso, ma da evitare nei mesi più turistici.
“Le Canne d’Organo”, “La Spada di Damocle
Meno turistica e mia preferita invece Calò D'es Morts, dove vi consiglio un passaggio almeno per vedere questa caletta rocciosa, tra Plaja del Migjorn e Es Ram.
Sempre bella è Illetes, ormai considerata la spiaggia bella per eccellenza. Troppa gente, bisogna dirlo. In più si paga per entrare, ma va vista. Il mare è incredibile e a nuoto si raggiunge Espalmador, l'isolotto disabitato subito accanto.
Ibiza:
” e la “Sala delle Candeline”.
Per approfondire la visita al Parco Naturale, è possibile pernottare presso diverse strutture della provincia di Ancona
Ibiza è tutta un'altra cosa. Me ne sono innamorata, nonostante non fosse la prima volta.
Nessun locale, ma tanta città. Tanti giri in macchina, un'appartamento bellissimo a Santa Eulalia (se volete info, scrivetemi), cenette in giro per l'isola e scoperta di piccole calette meno turistiche.
Ad esempio, evitate Cala Llonga, sembra di stare a Rimini. Scegliete invece Cala Xarraca, a Nord, sulla strada per Portinatx, e Cala d'en Serra subito accanto, ma dall'altra parte (scegliete in base a come tira il vento).
A sud invece andate a Plaja de Ses Salines. Attrezzata, molto bella, tanti giovani e tanti servizi (come i divani in spiaggia e il "servizio all'ombrellone"). Ristoranti e bar decisamente cari, ma ne vale la pena.
Da vedere anche Cala Comte e Agua Blanca, una delle due spiagge nudiste dell'isola (insieme a Ses Figueres).
La sera, invece, da vedere i mercatini a Eivissa, dove comprare braccialetti e ricordini locali e i negozietti che ormai sono prettamente turistici ma che restano aperti fino a tardi se volete godervi la zona del porto, magari per una passeggiata, senza andare in nessun locale.
Da vedere, ovviamente, tutta la parte vecchia del Castello Medioevale, dove, durante l'anno, vengono fatti diversi Festival in costume dell'epoca. L'ingresso alla prima porta medioevale segna il distacco con l'isola di cui tutti sentiamo parlare. Qualcosa di suggestivo ti colpisce. Artisti di strada si alternano a piccoli ristorantini e a negozietti caratteristici.
Da fare un passaggio da un amico italiano che ha scelto di trasferirsi li da anni ormai. Il suo ristorante si chiama Tentazione ed è proprio accanto alle mura. L'indirizzo è : Plaza de los Desamparados, s/n Dalt Vila.
Da provare anche un altro ristorante italiano davvero splendido. La zona è ancora un'altra e siamo sulla strada tra Eivissa e St.Juan, al km 12. Il nome è Le cicale.
L'ambiente è magico. Nel giardino provenzale si ritrova una pace incredibile, si gustano ottimi piatti italiani e non solo, e si può fare shopping nel piccolo negozietto di abbigliamento e gioielli della proprietaria. Devo tornarci, c'è poco da fare.
Per il resto, Paella a go go. L'avrei mangiata tutti i giorni, quindi non siate esagerati come me, ma almeno una sera è da assaggiare. Di pesce rigorosamente.
Poi, fatemi pensare ... Fate un giretto a Santa Gertrudis, con le sue casette caratteristiche e un contesto ancora una volta diverso. Bevete una birra e ordinate bocadillos e tapas al Can Costa.
Sedetevi sui loro piccolissimi sgabelli e guardatevi attorno.
La pace e l'anima freak dell'isola, qui li senti.
Mi mancano St. Antonio, Sant Josep, Sant Joan. Questo vuol dire solo una cosa.
Devo tornare.
- le foto sono di Elena Ginevra, quella con lo smalto scuro, per intenderci -