“le guerre sono tutte terribili”

Creato il 16 novembre 2015 da Barbaragiorgi @gattabarbara

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Lo so già, tutto quello che scriverò non servirà a nulla. Ma fatemelo scrivere, perché ne ho bisogno. Sì, ho bisogno di esprimere i miei pensieri su quella maledetta sera di venerdì 13 novembre. Parigi e la morte. Parigi e il terrore.

Mio marito che mi dice “ma che succede a Parigi?” mentre fa velocemente zapping dopo cena. E io, distrattamente, gli rispondo “non lo so”. Ma guardo nel web, nei social. E scopro che si è scatenato l’inferno.

Da quel momento, stupore, fiato sospeso, sguardo incollato alle notizie che scorrono online. Lacrime versate davanti alla tv, nel vedere i volti di quelle ragazze e di quei ragazzi morti durante un concerto al Bataclan. E tutti gli altri morti, nei luoghi della condivisione, del divertimento.

E oggi anche la notizia della morte di Valeria Solesin, giovane studentessa veneta, con quel viso da brava ragazza che ti fa pensare “ma io l’ho già vista, sì, mi sembra di conoscerla”. No. Non la conosco. Ma ha il viso di altre mille studentesse con gli occhi spalancati e il sorriso della giovinezza, della speranza. E non ce la faccio a guardarla troppo, sennò mi commuovo. Perché lei non è solo lei, ora. E’ anche tutti gli altri, sia quelli morti, sia quelli a cui uccidono la speranza di un mondo civile, umano. Ragazze e ragazzi derubati del futuro.

Da oggi, ma già da ieri, chissà da quanto… il mondo non è più umano.

Non lo è per colpa del terrorismo. E non lo è per colpa del razzismo.

Cancri che si autoalimentano l’un l’altro, ma facciamo finta che siano cose distinte, che vanno per la loro strada solitaria. Invece, camminano a braccetto, stretti l’uno all’altro, parassiti reciproci. L’uno che trascina l’altro, ma non vogliamo capirlo.

Ci riempiamo la bocca di “globalizzazione”, ma poi vorremmo muri di Berlino intorno al nostro condominio, perché il pericolo ormai lo sentiamo alle porte.

“E allora, dobbiamo farci massacrare tutti?” si chiedono in tant* nei social e non solo.

Io non ho risposte pronte, io non sono nessuno e non posso certo dire quale sia la soluzione. So quale NON E’: la guerra non è la soluzione, non lo è mai, non lo sarà mai.

Perché io la penso come TIZIANO TERZANI, quando nel 2001 scrisse una lettera a ORIANA FALLACI, dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Oriana Fallaci NON aveva ragione. Le guerre sono tutte terribili. Ecco una parte della lettera di Tiziano Terzani : “E tu, Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrirci salvezza? La salvezza non è nella tua rabbia accalorata, né nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela più accettabile, «Libertà duratura». O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza? Da che mondo è mondo non c’ è stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre. Non lo sarà nemmen questa. Quel che ci sta succedendo è nuovo. Il mondo ci sta cambiando attorno. Cambiamo allora il nostro modo di pensare, il nostro modo di stare al mondo. È una grande occasione. Non perdiamola: rimettiamo in discussione tutto, immaginiamoci un futuro diverso da quello che ci illudevamo d’ aver davanti prima dell’ 11 settembre e soprattutto non arrendiamoci alla inevitabilità di nulla, tanto meno all’ inevitabilità della guerra come strumento di giustizia o semplicemente di vendetta. Le guerre sono tutte terribili…”

Sì, le guerre sono tutte terribili.

E ora, in questo preciso momento in cui leggo la notizia dell’attacco dei bombardieri francesi su Raqqa, in Siria, lo credo ancora più fermamente.

Quindi, che fare? Non bombardare? Non colpire il terrore?

Quindi.

Quindi, giorni fa, è stato colpito un boia dei terroristi con un drone USA.

Quindi, potrebbero fare la stessa cosa con molti dei leader e boia del terrorismo.

Quindi …  no: bombardano una città, Raqqa in Siria. Meglio fare le cose in grande, così magari si fanno anche stragi di civili (perché si sa, muoiono anche gli innocenti). “La città è avvolta in una palla di fuoco” leggo su Panorama online.

Quindi: sospetto dei giochi a tavolino… (anche voi?).

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