Da Troyes a Troyes. Il cerchio si è chiuso ed all’interno si è formato un gran giocatore: Blaise Matuidi. Nella terra dello Champagne, dove è cresciuto calcisticamente, il 26enne centrocampista francese di origini angolane ha siglato il goal da tre punti e (con tutta probabilità) da titolo per il Paris Saint-Germain.
Blaise, ‘silent top player’
Mani al cielo in segno di scusa, Matuidi non dimentica che con la maglia dell’ESTAC si è presentato al mondo del calcio: 67 presenze, 4 goal e prestazioni che non lasciano indifferente il Saint-Etienne. I Verdi, nel luglio del 2007, lo acquistano per 5 milioni di euro e gli consegnano subito le chiavi del centrocampo.
Diventa in quattro anni una bandiera dell’ex squadra di ‘Le Roi’ Platini, colleziona 152 presenze e conquista anche la maglia della Nazionale. Nel frattempo in Europa qualcuno comincia ad accorgersi del suo valore, ma prima di tutti arriva il PSG di Al-Khelaifi, che nell’estate del 2011 stacca un assegno da 8 milioni e lo porta via da Saint-Etienne.
Nella stessa estate a Parigi arrivano Alex, Maxwell, Thiago Motta, Lugano, Pastore, Sirigu e Menez, di conseguenza l’acquisto del buon Matuidi passa in secondo piano. Almeno all’inizio. Perchè sotto la Torre ci mettono poco a capire che quel mediano col numero 14 sulle spalle è molto più che un semplice pedone nello scacchiere di Ancelotti.
Che sia 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-4-2, la presenza di Matuidi diventa fondamentale, imprescindibile per il PSG. E’ il motore del centrocampo: detta i tempi, spezza la manovra avversaria e fa ripartire quella offensiva.
LA SCHEDA
Cognome: Matuidi
Squadra: PSG
Nazionalità: Francia
Ruolo: Centrocampista
Età: 26
Altezza: 175 cm
Peso: 70 kg
Valore: 13 mln
La definitiva consacrazione arriva con l’approdo dei parigini in Champions. Anche a livello europeo la qualità delle sue prestazioni non diminuisce, anzi aumenta.
Non c’è esagerazione nel dire che Matuidi è attualmente uno dei migliori centrocampisti del vecchio continente. Corsa, tecnica, abnegazione, puntualità d’intervento, senso della posizione: non gli manca proprio nulla. E’ riuscito anche a migliorare le doti da incursore segnando sette goal, tre dei quali decisivi contro Lione, Barcellona e appunto Troyes.
Si parla di ‘fattore Matuidi’, sia per Ancelotti che per Deschamps. Ultimamente il ct dei Bleus ha detto di essere rimasto impressionato della generosità e dalla costanza di rendimento di Blaise. Sviolinata non di poco conto, fatta da uno come Dìdì che in mezzo al rettangolo verde ha per anni dettato legge.
E pensare che il contratto d Matuidi è in scadenza nel 2014. Che dire, se il PSG dovesse fare la pazzia di non proporgli il rinnovo, qualche italiana potrebbe farci anche un pensierino. Sarebbe il modo migliore per spendere 13 milioni.
Ci sono i top player che fanno rumore, muovono le folle e si prendono le copertine. Ma ci sono anche i ‘silent top player’, cauti, silenziosi, in ombra e che si accontentano di un piccolo spazio a pagina dieci. Sono quelli che lavorano dietro le quinte: non vengono mai nominati e proprio per questo sono così importanti.
Marco Trombetta