Federica Melis. A Sarmede, pittoresca cittadina nella marca trevigiana, la Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’Infanzia celebra il trentennale. Le Immagini della Fantasia 30 animerà la fredda stagione -dal 28 ottobre al 23 dicembre e dal 5 gennaio al 20 gennaio- con uno speciale programma ricco di esposizioni, approfondimenti, laboratori ed eventi collaterali.
Oggi, a distanza di trent’anni, grazie al contributo di centinaia di artisti che con strenuo entusiasmo hanno abbracciato l’originario sogno zavreliano, Sarmede resta ancora quel punto speciale nello spazio in cui le coordinate del reale e dell’immaginario convergono indicandola come il paese della fiaba.
Le Immagini della Fantasia 30, dopo l’instancabile peregrinare europeo delle precedenti edizioni a rimarcare la valenza pedagogica e culturale del libro illustrato, ci condurrà in quel magico paese-continente che è la Russia, con un titolo: Nel bosco della Baba-Jaga, le fiabe dalla Russia, così evocando la bellezza delle fiabe di Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. Con la Baba-Jaga (personaggio principe della mitologia slava; nei racconti russi impersona una vecchia strega dal carattere sorprendentemente volubile, abitante di una capanna sostenuta da due zampe di gallina e selvatica viaggiatrice, a bordo di un mortaio che armata di un pestello come timone e di una scopa di betulla d’argento, dispettosamente cancella i sentieri del bosco) una maestosa varietà di figure come corvi servizievoli, potenti zar che albergano in maestosi palazzi, diavoli spaventosi, fratellini orfani in balia del mondo, lupi generosi, valenti e coraggiosi principi e spiriti dispettosi, vestiranno i colori di circa cento fra illustratori affermati ed emergenti di varia nazionalità e giovani promesse provenienti dalla Scuola Internazionale d’Illustrazione Štěpán Zavřel (con sede in Sarmede) e dalle scuole di illustrazione russe Ivan Fedorov Moscow State University of Printing Arts e Stroganov Moscow State University of Arts and Industry.
La fiaba, come da millenni tramandano gli sciamani jakuti della Russia siberiana con la leggenda di Eksekju (il salvifico uccello a tre teste che accovacciato sulla roccia lambita dalle fievole luce del tramonto, racconta le storie antiche agli uomini sul punto di incorrere nelle tre tristi disgrazie di cui spesso soffrono: la perdita di memoria, la mancanza di gratitudine e l’indifferenza), è la potente medicina celeste capace di ingentilire l’animo umano, di accrescere le coscienze, di rafforzare la sensibilità morale e di affinare quella estetica; poiché la bellezza delle fiabe russe, incarnata nelle meravigliose descrizioni dei palazzi o ancora nei tratti somatici e caratteriali di eroi ed eroine, rappresenta la grande speranza che nutriva lo stesso Dostoevskij nell’ Idiota: “la bellezza salverà il mondo”. La stessa sfolgorante bellezza che gli artisti della mostra di Sarmede, attraversando culture e tradizioni, incarnando nelle loro opere gli archetipi, i sogni e le fantasie di tutti i tempi e trasfigurando questo eccezionale corredo genetico gelosamente custodito nelle fiabe, consentiranno di scorgere fra i segreti sussurri delle fronzute betulle d’argento e le terribili insidie nelle tenebre del bosco della Baba-Jaga.