Le infiorate di spello: la notte dei fiori inebria tutti i sensi

Creato il 04 giugno 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Le infiorate, semplice dimostrazione di devozione dei fedeli che, in occasione del Corpus Domini, usavano decorare, con fiori ed erbe spontanee, il pavimento delle strade dove sarebbe passata la processione, a Spello ha raggiunto un livello tecnico ed artistico sublime.
Il lavoro, la passione, l'agonismo tra i gruppi hanno fatto si che ogni anno la manifestazione superasse se stessa, per impegno, magia, qualità e quantità dei quadri e tappeti.
Un valore aggiunto è dato dal fatto che una realizzazione tanto effimera quanto un'infiorata (che dura l'arco di una mattinata), comporta lavoro ed impegno costante durante tutto l'anno e che, ovviamente, si intensifica nei mesi a ridosso della manifestazione.

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Mentre si studiano e progettano i disegni e si creano i bozzetti, già da Febbraio vengono messe a dimora le piantine necessarie, come calendule e fiordalisi.
Naturalmente, in questi appuntamenti di lavoro corale, non manca l'aspetto ludico e gastronomico... ci si diverte e si fa "team" lavorando per uno scopo comune, unendo la fatica alle sane e goliardiche mangiate di prodotti locali.

Tali opportunità di lavoro ed aggregazione si ripetono nel mese antecedente l'infiorata, è il momento della raccolta: vengono organizzate "spedizioni" in luoghi d'incanto come, ad esempio, Colfiorito, dove, nelle lunghe distese di campi, vengono raccolti i fiori spontanei, non senza l'immancabile spuntino o pic-nic.
La cosa bella è che tutti questi appuntamenti non sono solo per gli "eletti", ovvero gli spellani, anzi, tutti coloro che vorranno unirsi al gruppo, dare il loro contributo, vivere un'esperienza diversa, godere della campagna in modo semplice e autentico, sono i benvenuti.
Da questo momento in poi ogni attività è vivibile e condivisibile con i realizzatori di tali, fantastiche magìe.
Dopo la fase della raccolta c'è la fase della "capatura": nelle cantine, nei garage, soprattutto la sera dopo cena, invece di restare imbambolati davanti alla tv, ci si riunisce in allegria e si separano i petali colorati dal resto del fiore. Nessuna parte però viene buttata, perché ogni sfumatura di colore può essere utile nella realizzazione del progetto.
Arriva poi la meravigliosa "Notte dei Fiori": l'intera città rimane sveglia, illuminata, le strade ed i vicoli sono pieni di vita. Mentre gli infioratori, sotto le loro strutture, predispongono il progetto, sistemano le cassette con i petali, si organizzano per le vettovaglie che li sosterranno durante il lavoro ininterrotto per tutta la notte, il brulichìo lungo le strade aumenta incessantemente... centinaia, migliaia di visitatori sfilano ammirando i gruppi all'opera, fanno capolino per vedere meglio, chiedono informazioni incuriositi ed ammirati, mentre gli infioratori continuano a ricevere complimenti, attestazioni di stima, ammirazione, ed incitazione a lavorare sempre meglio.
La folla aumenta sempre di più mentre arriva l'alba... le infiorate non sono ancora completate ed il lavoro si fa febbrile... il sonno e la stanchezza non si faranno sentire fino a che l'infiorata non sarà realizzata, scoperta, ammirata...
Una volta terminato il lavoro la soddisfazione è enorme... la coralità, l'unione di intenti, il divertimento e la stanchezza, la durezza del lavoro chini in terra e l'enorme bellezza della realizzazione fanno si che tutto questo sia un'esperienza che non sarà mai dimenticata... il rammarico per la brevissima durata dell'infiorata lascia il posto alla consapevolezza che abbiamo partecipato alla realizzazione splendida, unica e, soprattutto, irripetibile... mentre la processione con il Vescovo, i Carabinieri in alta uniforme, le confraternite e i devoti passa sulle opere d'arte, e contribuisce alla sacralità dei gesti e degli intenti.

di Benedetta Tintillini

in collaborazione con www.umbriaecultura.it
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