Le insidie di Tripadvisor

Creato il 30 agosto 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Tripadvisor, il famoso sito di recensioni su alberghi e ristoranti, è uno tra i portali più visitati al mondo dai turisti e dagli albergatori. La sua pecca più grande però, che è stata notata ormai da tempo, è il fatto che chiunque possa recensire locali in maniera anonima e soprattutto fasulla. Il rischio più grande, difatti, è che la piattaforma possa essere usata in maniera inappropriata dai gestori dei diversi locali che cercano di farsi concorrenza slealmente.

Photo credit: Love My Tours / Foter / CC BY-ND

Per questo motivo, negli ultimi giorni, in Trentino è nata una voce di protesta. A seguito di alcune recensioni negative su un locale, quest’ultimo ha subito un grave danne economico. Dopo questo episodio l’Unione Albergatori del Trentino (Unat) e l’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento (Asat) ha puntato il dito contro la questione dell’anonimato delle recensioni. Le associazioni hanno proposto un sito internet simile a Tripadvisor in cui però ci sia l’obbligo di avere un proprio account certificato, in modo da distinguere immediatamente un commento falso da uno vero.

Finché Tripadvisor continuerà a funzionare nel solito modo che tutti conosciamo è quindi utile usare alcune arguzie per non cadere nella rete del falso. Ad esempio sarebbe utile chiedere notizie sui locali a conoscenti o a persone che hanno già fatto l’esperienza che si ha in mente di fare oppure leggere altre recensioni su diversi portali, come ad esempio sulle pagine di Facebook , e non fermarsi solo al numero delle stelline ma leggere per intero le recensioni.

È necessario, però, fare anche molta attenzione a ciò che si scrive sul portale, prima che vi succeda un’esperienza simile a quella accaduta a Laurent Azoulay. Nello scorso aprile, Azoulay, prenotò una stanza per due notti presso Ll’hotel Quebec in Québec City, ma ebbe una brutta sorpresa: le sue lenzuola erano impregnate di cimici e i morsi non tardarono ad arrivare. Arrabbiato e sdegnato, con soli 40 dollari di scuse nel taschino, scrisse una recensione su Tripadvisor. L’albergo, da parte sua, dopo aver chiesto di eliminare la recensione dal sito ed avendo ricevuto una risposta negativa, gli fece causa per un valore di 95.000 dollari. Non si sa ancora come sia andata a finire la causa in quanto non è ancora giunta al termine, ma è evidente che postare commenti – realistici ma pur sempre negativi – può costare caro.


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