Le leggende di Aron - Libro I - Il Segreto degli Undici di Deborah Epifani

Da Zaffira01

TITOLO: Le leggende di Aron - Libro I - Il Segreto degli Undici
AUTORE:  Deborah Epifani
CASA EDITRICE: Linee Infinite Edizioni
PAGINE:478
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2011
GENERE: Fantasy

- TRAMA-

Aron ha quindici anni e una vita felice sulla sua piccola isola. Le giornate in mare, i tuffi dalla barca di Gorgo, il sale che tira sulla pelle e l'amore della sua famiglia sono tutto ciò che possiede, tutto ciò che desidera.
Quasi tutto. Manca un giorno al suo compleanno e alla cerimonia che lo ammetterà al Consiglio dei Germogli, giovani pronti a difendere l'isola e i suoi abitanti da qualunque insidia li minacci. Ormai fervono i preparativi che lo renderanno a pieno titolo un uomo del Popolo del Mare.
Basterà una notte di tempesta perchè tutto cambi: dal buio emerge una misteriosa presenza che lo trascinerà lontano dagli affetti e dall'isola, nel mondo magico e insidioso di cui ora fa parte.
Chi sono i Guardiani che lo cercano? Chi sono i misteriosi Undici il cui destino si intreccierà inevitabilmente con il suo? Quali enigmi nascondono e cosa vogliono da lui?  Aron dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e imparare a fidarsi della tenebra che lo accompagna, se vorrà salvare se stesso e le persone che ama.
Una corsa contro il tempo per sfuggire al nemico comune. Un'avventura alla scoperta di se stesso e di quel Potere che lo rende unico al mondo. Un segreto da svelare per trovare la verità.

- COSA NE PENSO-

"Ciao, mi chiamo Aron e questa è la mia storia. Sono nato pescatore su Tùlbay, l'ultima, minuscola, sperduta isola ai confini del Mar di Islyar. Un tempo, il mio nome era Aron Tùlsamir, che nell'antica lingua islyana significa "amico di una chiacchierata notturna", o qualcosa del genere. E' un nome azzecato, credo, per via di ciò che sono ora. Io, però, non porto più il nome dei miei Padri da molto tempo, ormai. Per tutti, sono semplicemente Aron. (...) Ho deciso di tramandare la mia storia perché ciò che ho visto e vissuto, ciò di cui porto ancora i segni, del Bene e del Male, non vada perduto; perché spero che l'odio e il rancore non si ripetano e che l'esempio degli eroi, grandi o piccoli, non sia dimenticato.".

Non so voi, ma per me un inizio come questo è decisamente intrigante. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare da questa indroduzione, però, il libro non è scritto in prima persona e numerosi sono i personaggi che concorrono a formare la storia.
Troviamo Timothy, altrimenti noto con il nome di "Spuntabuchi", con al seguito il suo Guardiano, un topolino.
E il mistero inizia fin da subito. Chi sono i personaggi che hanno nomi come Cercatraccia, Scrutaombra, Sentinella, Cinqueartigli? Chi sono gli Undici e, in sostanza, di cosa si sta parlando?

Il vero protagonista entra in scena poco dopo. Aron sta quasi per compiere quindici anni, vive sereno sulla sua isola, passando le sue giornate in mare, sulla barca di mastro Gorgo. Ma una notte, la sua vita cambia per sempre. Sul petto gli compare una Runa che lo identifica come Oscuro, un mago dedito alla magia nera, e da quel momento in poi ogni sua mossa sarà seguita da una pantera d'ombra nera e dagli occhi di ambra.

Bandito dalla sua isola, Aron finisce nel castello del perfido Nebuk, il Favorito di Hariman, colui che ha inventato la Runa, intenzionato ad estorcergli un segreto che lo stesso Aron non è in grado di spiegare.

Ridotto in fin di vita, Aron verrà salvato da una Maestra, una maga bianca di nome Gwinever, che se ne prenderà cura e, pur consapevole della sua natura di Oscuro, deciderà di istruirlo nell'uso delle arti magiche. Aron quindi sembra aver trovato una nuova famiglia alla fattoria di Gil, l'amico di Gwinever e suo paladino, e anche una nuova amica, la mezzaninfa Nephele. Inoltre, il suo rapporto con la pantera ombra, nonché suo Guardiano, sembra migliorare.

Ma arriverà il momento in cui Aron dovrà fare i conti con la sua natura di Oscuro: proprio per le sue anomalie, molti sono interessati a lui.
La sua vita e quella di Gwinever finiranno per intrecciarsi al segreto degli Undici, maghi depositari di antichi segreti e di un oracolo, oltre che di altri oggetti particolari. Alcuni segreti verranno svelati, altri invece si faranno ancora più densi, ma di una cosa Aron, alla fine, è certo: deve partire, lasciare Gwinever, Gil e il suo nuovo mondo, perché l'ombra di Nebuk e del suo signore minaccia di colpire anche le persone che gli stanno più a cuore.

Chissà perché, trovo particolarmente difficile recensire questo libro. Non che non mi sia piaciuto, ma semplicemente le parole non mi vengono. Quindi, meglio andare con ordine.

Parliamo, per prima cosa, dei personaggi. Troviamo figure tipiche del panorama fantasy, maghi bianchi e neri, o Oscuri, i cattivi e i buoni, una sorta di prescelto con caratteristiche uniche e i suoi aiutanti. Nel complesso, comunque, si allontanano di molto dai cliché, grazie anche allo stile dell'autrice: molto fresco, mi verrebbe da dire "spigliato", scorrevole, non perfetto ma comunque piacevole da leggere, che in più di un'occasione offre gli spunti per un sorriso o anche una mezza risata. Insomma, non certo un mattone in stile "Signori degli Anelli". In questo modo, anche elementi di poca originalità sembrano invece nuovi, proprio perché nuovo e diverso è il modo in cui vengono trattati.

Anche la trama di fondo, sebbene presenti punti "tipici" di un romanzo fantasy, ha gli elementi giusti per incuriosire il lettore e spingerlo avanti nella lettura: accanto a quella di Aron, vediamo svilupparsi lentamente anche una vicenda che riguarda questi misteriosi "Undici", che sembrano sapere di Aron molto più di quanto egli stesso potrebbe immaginare e che hanno un qualcosa di diverso da tutti gli altri maghi. Ma lo stesso Aron è un personaggio che cattura, conquistandosi subito la simpatia del lettore, un po' perché vittima di un destino che non ha chiesto, un po' per le sue qualità personali che emergono chiaramente in più parti della storia.

Dovendo lamentarmi di qualcosa, lo farei per quelle parti in cui l'autrice cerca di nascondere i sentimenti che Aron prova in presenza di un esponente del sesso opposto con frasi del tipo "chissà perché, il cuore cominciò a battergli più forte". Insomma, al lettore è ben chiaro quale sia il motivo, e sinceramente scrivere che lui non è consapevole della ragione delle sue emozioni, beh, non è proprio credibile al massimo.

Per il resto, non saprei cos'altro aggiungere. E' un libro sicuramente da annoverare tra quelli da consigliare, perché scritto bene e in alcuni punti è simpatico, la storia prende con i suoi intrecci e i suoi colpi di scena. In sostanza, letto questo primo libro non resta che porsi in attesa del seguito!

-GIUDIZIO-

- UN ESTRATTO-

"Improvvisamente, due crudeli occhi d'ambra apparvero all'altezza del suo viso. Aron sentì i soffi rabbiosi senza vedere la bocca che li produceva. Non c'era nemmeno il resto del corpo. I soffi diventarono quasi un ringhio. L'oscurità della notte sembrò radunarsi in un unico punto, lentamente, sempre più densa, e infine plasmarsi attorno a quegli occhi malvagi. Un muso più nero dell'ombra emerse dal nulla seguito da un corpo possente. LA belva che apparve smise di soffiare e dalla gola levò il verso più aghiacciante che Aron avesse mai sentito.
In quel ruggito aspro, lui si liberò. La straripante energia che aveva avvertito poco prima gli pulò incontenibile nelle vene. Nello stesso istante, la belva sfoderò gli artigli e sollevò una zampa. Aron fece scudo con un braccio. Avrebbe voluto urlare, ma un dolore lancinante al petto gli smorzò il fiato. Subito dopo, il muso nero scomparve e un lampo lo ferì agli occhi.
Aron cadde all'indietro, privo di forze. I sensi cominciarono ad abbandonarlo mentre il vento si calmava e la pioggia gli accarezzava piano il volto.
L'ultima cosa che udì fu la voce allarmata di un uomo che gridava il suo nome."

-BOOKTRAILER-