La storia di Angelo Moccia e la lotta al virus che gli aveva dato solo 4 mesi di vita
Può l’alimentazione e lo stile di vita cicatrizzare delle lesioni al cervello?
La storia di Angelo Moccia, 45 anni di Milano, sembra dire di sì. Anche lì dove TAC infauste evidenziano lesioni encefaliche talmente gravi da far diagnosticare ai medici non più di 4 mesi di vita senza possibilità di cure esistenti, il cambio di vita e di dieta hanno fatto la differenza.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva, di fatto una grave patologia cerebrale scatenata da una precedente meningoencefalite, aveva infatti costretto Angelo a letto, con difficoltà di deambulazione, di equilibro, disfalgia, ovvero difficoltà di digestione, e problemi nel parlato.
Insomma un quadro difficile, con lesioni cerebrali marcate, senza cure appropriate e senza un futuro.
Un futuro che oggi invece Angelo non solo vede ma addirittura rincorre.
“Mi avevano dato 4 mesi di vita- ci racconta-. Due settimane fa invece ho ricominciato a correre! Ora posso dire che niente è impossibile!”
Era maggio 2013. Angelo viene ricoverato in ospedale per un peggioramento del suo quadro clinico conseguente ad una precedente meningoencefalite. Le TAC confermano le lesioni procurate dal virus e l’aggiunta di altre in sede cerebellare.
“Non c’è più nulla da fare”. Questo il responso dei medici che si vedono impossibilitati ad intervenire per mancanza di cure appropriate.
E così Angelo peggiora. A luglio una nuova emorragia e il progressivo peggioramento del suo quadro. Fino a gennaio 2014.
“Quel giorno Angelo entra nel mio studio e mi chiede disperato di aiutarlo- racconta Castellani- Era disposto a tutto. Voleva fare della sua guarigione l’unico scopo della sua vita, l’unico cui valesse la pena dedicarsi. E così gli ho proposto un intervento drastico di stile di vita. Via caffè, via alcool, via sigarette, aggiungere molta più frutta e verdura cruda ai pasti e avviare una graduale eliminazione dei prodotti di origine animale. Da allora, tutto è cambiato!”
Un cambio che oggi ha procurato ad Angelo la cicatrizzazione completa delle lesioni cerebrali (risonanza magnetica del 28 aprile 2014) e il primo impensabile traguardo personale: la corsa.
Un risultato impensabile (“I medici mi avevano detto che non avrei mai più potuto farlo), che oggi rafforza Angelo nella sua convinzione.
“Il cambio di vita e il passaggio definitivo ad un regime alimentare strettamente a base vegetale mi ha salvato la vita. Spero davvero che la mia storia e il mio percorso possa essere un domani di aiuto ad altre persone ”
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