L'autrice
Interessante anche l'idea di costruire due personaggi all'interno di uno stesso corpo: devo ammettere, però, che immaginavo un rapporto più tormentato tra le due anime, un rapporto che, in un certo senso, le limitava in quanto rallentava il loro processo decisionale e la loro “vita di tutti i giorni”. Dopotutto, è così che mi immagino la vita con due “teste”: già è difficile seguire tutti i dubbi, i problemi o le paranoie di una – ed il rischio di violenti rallentamenti è sempre dietro l'angolo – figuriamoci due! Invece, il rapporto tra Addie ed Eva è un rapporto, tutto sommato, pacifico e positivo: le ragazze, tolta qualche iniziale resistenza di Addie (la più scorbutica ma, a tutti gli effetti, la mia preferita), si aiutano e cooperano, vivendo in una armonia che.. che talvolta mi ha un po' disturbato. Proprio a causa dell'idea di fondo: fila tutto troppo liscio, gli intoppi sono troppo pochi per essere significativi e queste due condividono lo stesso corpo e cercano di comandarlo con due teste diverse. Insomma, poteva essere una Babele, si è fermato al paradiso terrestre. Un grande, grandissimo peccato. Sono davvero molto curiosa di scoprire come la Zhang riuscirà a rendere, nei prossimi capitoli di questa trilogia, una storia d'amore tra ibridi (esseri umani dotati di una duplice anima): non vi dico tra chi scoppia il fuoco di Cupido, ma tra le pagine di questo libro, due ibridi comprenderanno di essere profondamente attratti l'uno dall'altra.. Dato che non sono mai soli, visto che con loro vivono, pensano etc, etc, anche i propri “gemelli di anima”.. voglio proprio scoprire come la Zhang eliminerà questo problema! Che dire amici: uno YA molto carino, per quanto non incredibile. Una lettura piacevole, per quanto, in alcuni punti.. pare mancare qualcosa. Peccato. Voto: 3 mele (meno, meno!)
Buongiorno a tutti, amici ed amiche, e bentrovati a questa nuova
recensione. Oggi parliamo dell'ultimo arrivato nella scuderia
GiuntiY: siete pronti per Hybrid?
Hybrid
Quel che resta di me
di
Kat Zhang
GiuntiY
pagg.
414
prezzo:
14,50€
in
libreria dal 6 marzo
Io ed
Addie siamo nate nello stesso corpo.
Le
dita spettrali delle nostre anime erano strettamente intrecciate
prima ancora che cominciassimo a respirare. I primi anni insieme sono
stati i più felici. Poi sono cominciate le preoccupazioni, le labbra
strette dei nostri genitori, le fronti corrugate delle insegnanti
della scuola materna, le domande che tutti pronunciavano a mezza voce
quando pensavano che non stessimo ascoltando.
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perché non cominciano a stabilizzarsi?>>
Una
delle cose che ho preferito di questo libro, è l'idea da cui è
scaturito: può – in un mondo evidentemente diverso dal nostro -,
quella che normalmente è considerata malattia e devianza, diventare
uno status di normalità o, comunque, un valore positivo da difendere
a tutti i costi? La risposta è solo una: può, ma relegata ad una
dimensione marginale, borderline senza forti interazioni con chi non
presenta questo tipo di “anomalia”. È la lotta per la
conservazione della propria identità che rende tutto questo, in un
certo senso, romantico. L'anima dominante, quella di Addie, combatte
per il controllo, per agguantare una normalità che pare sempre
troppo lontana dalle sue mani (e come darle torto?). L'anima
recessiva, invece, quella di Eva, pur non avendo abbastanza forza per
imporsi e prendere il sopravvento, rimane aggrappata con ogni
briciolo del suo essere alla mente che condivide con la propria
“anima gemella”, questa volta in senso assolutamente letterale.
Non vuole sparire, non vuole smettere di sentire, vuole avere la
possibilità di vivere: per davvero.
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