di M.J.Heron DeAgostini pagg. 384 prezzo: 9,90€ uscita: ottobre 2012 Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on. Le loro vite stanno per cambiare in modo definitivo. Quando Katherine Evans incontra Armand non sa che dietro quelle sembianze da bello e dannato si cela uno dei più potenti Generali dell'Antica Stirpe. Non può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza... o la sua rovina, né può conoscere il suo vero piano: crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Se nulla è come sembra, come fai a prendere la strada giusta? Tu chi sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela? La risposta potrebbe non essere così ovvia. Ho un terribile difetto: tendo a prefigurarmi mentalmente ciò che leggerò, provando ad immaginare (dalla trama), come potrei reagire leggendo il libro che mi capita tra le mani. Bene, la maggior parte delle volte in cui ho applicato questo ragionamento mi sono imbattuta in libri che, per quanto non presentassero grossolani difetti, proprio non riuscivo a digerire. È questo il caso, più o meno, di Implosion di M.J.Heron, uscito lo scorso anno in versione ebook per DeAgostini (al prezzo veramente nice di 1,99€) e sbarcato nelle librerie di tutta Italia in versione cartacea, a gennaio di quest'anno. Molto probabilmente, riferendomi a questo libro, è meglio parlare di “delusione” e di “aspettative disattese”: mi aspettavo un libro decisamente meno young e più adult, una risposta – vigorosa e made in Italy, soprattutto – allo young adult fantasy etc proveniente dagli Stati Uniti. Immaginavo una certa profondità, una caratterizzazione dei personaggi che oltrepassasse il topos del “bello e dannato” e quello della “bella, prima introversa e spaventata e poi iper sicura di sé contesa tra l'uomo dei suoi sogni e da uno che le sta.. poco simpatico”, qualcosa che portasse questo genere ad un livello di profondità maggiore. La mia delusione, invece, risiede nel fatto che, dopo aver concluso la lettura di questo libro, ho constatato una certa immobilità, una ferrea volontà di rimanere negli standard precedentemente tracciati da altri che.. mi ha annoiato, devo ammetterlo. ATTENZIONE, PICCOLO SPOILER: evitate questo paragrafo se non avete letto il libro in questione. Ho trovato molto carina l'idea dell'identità “inaspettata” del cattivo della situazione. Il problema, però, è che si scopre troppo presto. Non ho provato nessun crescendo di ansia/agitazione/angoscia/pathos, aspettando di conoscere la verità. Perché il cattivo è stato smascherato troppo presto ed in modo troppo diretto: non dalla protagonista in prima persona, ma dal lettore. E questo non ha aiutato a incrementare il mio interesse e la mia partecipazione. Buona l'idea di complicare le cose, includendo, nel gioco perverso dell'antagonista, anche il fratello – presunto morto - di Katherine, alzando la posta in gioco e complicando la situazione. Provate ad immaginare: un ragazzo creduto morto per lunghi anni è in realtà segregato in una cella a chilometri e chilometri di distanza da casa, per diventare la cavia degli esperimenti di uno psicolabile pseudo-scienziato. Aggiungeteci poi un legame di parentela con la protagonista del libro stesso, e.. avete una buona idea tra le mani! Anche qui, però, la “risoluzione” di questo mistero, per noi lettori, arriva troppo presto: insomma, non sono spinta a proseguire nella lettura se ho già, non dico fin da subito ma nelle prime parti di un libro, le informazioni chiave per la comprensione della sua storia. Non sono spinta a sfogliare le pagine di un romanzo se non a causa di una curiosità a dir poco bruciante: se questa non c'è, non ne vale davvero la pena. Non dico che le risposte devono arrivare alla fine (anche se non mi dispiace, lo ammetto) ma almeno nei capitoli conclusivi! FINE SPOILER. Un altro punto a mio avviso poco felice di Implosion, sono i dialoghi, soprattutto quelli tra i due amanti Katherine ed Armand: un'indigestione di miele che, in questo momento della mia vita, riesco difficilmente a comprendere. Credo che l'amore sia fatto più che altro di gesti e meno di parole – e di gesti eclatanti, ne ho visti pochi in questo libro: di parole, invece, ne ho lette tantissime. Altre situazioni, poi, mi hanno ricordato troppo libri (meglio dire LIBRO) già letti tempo fa – SPOILER – matrimonio tra post “adolescenti”, ragazza impertinente contesa tra due ragazzi che si odiano, anche qui, dialoghi “strappa-sospiro”, etc.etc -. Non so, amici.. purtroppo non l'ho trovato molto convincente. Un grande peccato. Voto: 2 mele (meno, meno)
di M.J.Heron DeAgostini pagg. 384 prezzo: 9,90€ uscita: ottobre 2012 Non è affatto un giorno come un altro. Il destino ha premuto il tasto on. Le loro vite stanno per cambiare in modo definitivo. Quando Katherine Evans incontra Armand non sa che dietro quelle sembianze da bello e dannato si cela uno dei più potenti Generali dell'Antica Stirpe. Non può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza... o la sua rovina, né può conoscere il suo vero piano: crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Se nulla è come sembra, come fai a prendere la strada giusta? Tu chi sceglieresti tra chi ti ha dato la vita e chi potrebbe togliertela? La risposta potrebbe non essere così ovvia. Ho un terribile difetto: tendo a prefigurarmi mentalmente ciò che leggerò, provando ad immaginare (dalla trama), come potrei reagire leggendo il libro che mi capita tra le mani. Bene, la maggior parte delle volte in cui ho applicato questo ragionamento mi sono imbattuta in libri che, per quanto non presentassero grossolani difetti, proprio non riuscivo a digerire. È questo il caso, più o meno, di Implosion di M.J.Heron, uscito lo scorso anno in versione ebook per DeAgostini (al prezzo veramente nice di 1,99€) e sbarcato nelle librerie di tutta Italia in versione cartacea, a gennaio di quest'anno. Molto probabilmente, riferendomi a questo libro, è meglio parlare di “delusione” e di “aspettative disattese”: mi aspettavo un libro decisamente meno young e più adult, una risposta – vigorosa e made in Italy, soprattutto – allo young adult fantasy etc proveniente dagli Stati Uniti. Immaginavo una certa profondità, una caratterizzazione dei personaggi che oltrepassasse il topos del “bello e dannato” e quello della “bella, prima introversa e spaventata e poi iper sicura di sé contesa tra l'uomo dei suoi sogni e da uno che le sta.. poco simpatico”, qualcosa che portasse questo genere ad un livello di profondità maggiore. La mia delusione, invece, risiede nel fatto che, dopo aver concluso la lettura di questo libro, ho constatato una certa immobilità, una ferrea volontà di rimanere negli standard precedentemente tracciati da altri che.. mi ha annoiato, devo ammetterlo. ATTENZIONE, PICCOLO SPOILER: evitate questo paragrafo se non avete letto il libro in questione. Ho trovato molto carina l'idea dell'identità “inaspettata” del cattivo della situazione. Il problema, però, è che si scopre troppo presto. Non ho provato nessun crescendo di ansia/agitazione/angoscia/pathos, aspettando di conoscere la verità. Perché il cattivo è stato smascherato troppo presto ed in modo troppo diretto: non dalla protagonista in prima persona, ma dal lettore. E questo non ha aiutato a incrementare il mio interesse e la mia partecipazione. Buona l'idea di complicare le cose, includendo, nel gioco perverso dell'antagonista, anche il fratello – presunto morto - di Katherine, alzando la posta in gioco e complicando la situazione. Provate ad immaginare: un ragazzo creduto morto per lunghi anni è in realtà segregato in una cella a chilometri e chilometri di distanza da casa, per diventare la cavia degli esperimenti di uno psicolabile pseudo-scienziato. Aggiungeteci poi un legame di parentela con la protagonista del libro stesso, e.. avete una buona idea tra le mani! Anche qui, però, la “risoluzione” di questo mistero, per noi lettori, arriva troppo presto: insomma, non sono spinta a proseguire nella lettura se ho già, non dico fin da subito ma nelle prime parti di un libro, le informazioni chiave per la comprensione della sua storia. Non sono spinta a sfogliare le pagine di un romanzo se non a causa di una curiosità a dir poco bruciante: se questa non c'è, non ne vale davvero la pena. Non dico che le risposte devono arrivare alla fine (anche se non mi dispiace, lo ammetto) ma almeno nei capitoli conclusivi! FINE SPOILER. Un altro punto a mio avviso poco felice di Implosion, sono i dialoghi, soprattutto quelli tra i due amanti Katherine ed Armand: un'indigestione di miele che, in questo momento della mia vita, riesco difficilmente a comprendere. Credo che l'amore sia fatto più che altro di gesti e meno di parole – e di gesti eclatanti, ne ho visti pochi in questo libro: di parole, invece, ne ho lette tantissime. Altre situazioni, poi, mi hanno ricordato troppo libri (meglio dire LIBRO) già letti tempo fa – SPOILER – matrimonio tra post “adolescenti”, ragazza impertinente contesa tra due ragazzi che si odiano, anche qui, dialoghi “strappa-sospiro”, etc.etc -. Non so, amici.. purtroppo non l'ho trovato molto convincente. Un grande peccato. Voto: 2 mele (meno, meno)
Potrebbero interessarti anche :