A volte tornano: dopo l'immenso successo della “Trilogia delle Gemme”, torna in Italia Kerstin Gier, in una nuova veste, quella romance, del tutto inedita. Un romanzo, sotto molti aspetti, serio e complicato, sotto altri irriverente e simpatico. Ecco a voi “In verità è meglio mentire”!
Quoziente intellettivo: 158, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po' freak e.. vedova a nemmeno trent'anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl nuore improvvisamente lasciandola in un mare di guai, primi fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l'esistenza, ed un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi ed avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perchè no?, trovare l'uomo giusto per lei e a cui non importa se è troppo intelligente...
<< Nella vita, ci si incontra sempre due volte! >> Modo di dire stupido ma veritiero. E puoi ritenerti fortunato se non vai oltre la seconda.
Iniziai a leggere questo libro non appena uscì, all'inizio dell'estate di questo strano 2012 ormai concluso. Non posso certo parlare di amore a prima vista: dopo i primi capitoli lo abbandonai in un angolo remoto della libreria, con la promessa di una futura ri-lettura. Lo trovavo fin troppo lento, troppo serio e drammatico per un libro romance e alquanto noioso. Così, qualche giorno fa, lo riesumai dalla sezione “da leggere” della libreria e ripresi la lettura con risultati a dir poco incredibili: non soltanto, con un po' di fatica, lo ammetto, riuscì ad entrare nel vivo di questo libro ma, soprattutto, lo apprezzai, fino in fondo. È proprio il caso di dire “Nella vita ci si incontra sempre due volte”.. per fortuna! Cosa mi disturbava maggiormente di questo libro? Odiavo Carolin. La sua tristezza totalizzante, la sua malcelata inclinazione ad un atteggiamento di superiorità nei confronti del prossimo e, soprattutto, la decisione della autrice di maltrattarla in modo così crudele: perché una ragazza di nemmeno venticinque anni finisce per sposarsi con un uomo che ha il doppio dei suoi anni, scappa da tutto e da tutti e arriva vedova alla soglia dei trent'anni? Perché questa ragazza deve essere così strana, così diversa, così irritante?
Finalmente posso dire.. bellissimo!
Voto: 4 mele e mezzo