E' un grande, lungo viaggio.
Quello di Alice, una giovane donna dal passato burrascoso, privo di affetto, votato all'autodistruzione. E' il cammino di una ragazza verso la consapevolezza di sé, il tentativo disperato di trovare una strada, un senso al dolore, un motivo per non soltanto pensare, ma sentire nel profondo che la vita ha uno scopo. Per quanto lontano possa sembrare, per quanta oscurità il nostro sguardo possa captare.
Ed ecco che, lentamente, Alice impara a vivere, mettendo da parte la sua volontà di morire: scopre l'amore, l'amicizia, la stabilità insita nelle radici che non ha mai avuto, in un passato lontano e sconosciuto.
Alice ci insegna a vivere, almeno un po': cambiare lo sguardo, distruggere il muro che abbiamo costruito attorno a noi per proteggerci dal dolore insito nella vita di tutti i giorni.
Perché ciò che "dovrebbe proteggerci" ci limita, ci soffoca, ci uccide.
Ed allora accettiamo il mondo, come Alice ha fatto: partiamo alla scoperta di noi stessi, scopriamo il nostro talento, facciamo i conti con il nostro Angelo Oscuro, la voce della sofferenza, la voce della distruzione ma anche quella della forza, della rinascita, della vita. Compiamo la nostra missione, viviamo fino all'ultimo respiro.
E' un libro "al passo con i tempi" quello di Falconi: racconta un disagio attuale, la frustrazione di chi non riesce ad uscire dal proprio dolore e che, anzi, lo erige a propria dimora. Ed ecco che quello di Alice diventa l'esempio di chi, nonostante le profonde cicatrici, riesce a trasformare la propria vita in qualcosa di costruttivo, regalandole un senso, rendendola una grande missione da compiere.
La figura delle Muse, al passo con i nostri tempi, è più che funzionale a questo scopo: dopotutto, cosa sono le Muse se non portatrici di ispirazione? Cosa sono le Muse se non un esempio da seguire e rendere aderente alla nostra particolare realtà?
Quello di Falconi, oltre ad essere un romanzo particolarmente profondo in riferimento al suo significato, risulta veloce e piacevole nella lettura. Essendo una "divoratrice di libri" e leggendo libri in pochissimi giorni, mi permetto di dare un consiglio a chi, come me, ha questa caratteristica: credo che Muses sia un romanzo da assaporare lentamente, un pò per metabolizzare l'oscurità (presente soprattutto nella prima parte) un pò per goderselo a pieno. E' un libro importante, un libro che si distacca dal normale genere YA, molto più profondo, molto più dannato estremamente più "Rock" per dirlo in linguaggio Feniciano.
E proprio per questo mi piace!
Voto: 4 mele