Le letture della fenice - RECENSIONE - Ora comincia la vita di Isabel

Creato il 31 maggio 2012 da Lafenice
Quello della Giolla, "Ora comincia la vita di Isabel" è un libro estremamente particolare in quanto distante da una vera e propria classificazione ben precisa.
Partirei col dire che inizia come un romanzo: Isabel, attraverso ricordi e percezioni fugaci che hanno un retrogusto onirico davvero invitante, ci mostra la sua vita, i suoi affetti, il suo dolore, il desiderio di "appartenere a qualcuno" nel momento in cui Dylan, un ragazzo del suo stesso paese, entra nella sua vita senza, almeno inizialmente, avere l'intenzione di lasciarla.
Ma poi le cose cambiano: Dylan si allontana e Isabel, spinta dal bisogno di dare un senso ad una vita che pare non averne, si incammina verso la giungla, un unico obiettivo in mente: salvare la costa di Puerto Viejo dal petrolio.
Ed ecco che il mondo cambia, abbandona le tinte (estremamente chiare) di una realtà un tantino distorta, per abbracciare pienamente quelle oscure di una favola dark dal respiro Burtoniano.
Il cammino diventa crescita, le prove tanti piccoli gradini di quella enorme (ma, al contempo, limitata) scala che è la vita.
Scegli da che parte stare, credi nella tua scelta e procedi: fino a quando la costa sarà salva, fino a quando la tua vita prenderà la forma che tu vuoi.
Questi ricordi confortanti mi fecero pensare: ognuno di noi può farcela. e questo scompiglio ha un senso. e forse lì dentro scoprirò chi si nasconde proprio in fondo, chi è quella ragazza che tiene duro nonostante tutto.
La storia raccontata dalla Giolla è una storia affascinante ed attraente in quanto grande metafora di quella che è la vita di ogni essere umano: arriva un momento in cui abbandonare la propria comfort zone diventa un imperativo categorico. Dopotutto, la vita chiama, esige la nostra attenzione, ci tiene sul filo di lana fino la momennto in cui non le dimostriamo che sì, possiamo farcela, possiamo evolvere, progredire, trasformare quello che ci è stato dato in qualcosa di magico perché davvero nostro.
Ciò che mi ha lasciato più perplessa risiede nella struttura: lo stacco tra la prima parte, quella del racconto "reale" e la seconda parte, quella fiabesca è troppo violento e nulla aiuta il lettore a saltare da un mondo all'altro. I fatti sono riportati, semplicemente, senza una guida, senza una preparazione per chi sta leggendo che si trova, almeno per qualche momento, spaesato.
Un altro punto che mi ha lasciato sospesa è il finale: ho dovuto rileggerlo qualche volta per afferrarne il messaggio anche se, devo ammetterlo, non sono riuscita ad inquadrarlo nell'ottica più generale dell'intero libro e del percorso formativo che la protagonista stessa fa tra le sue pagine (molto presto rileggerò il finale!).
A prescindere da questi due "difetti" strutturali, rimane un libro denso di significato e, soprattutto, in grado di catturare l'attenzione. La Giolla, riesce a parlare alle nostre anime donandoci, qua e là, vere e proprie perle di saggezza.
Se la struttura fosse stata un tantino più "chiara" avrei sicuramente assegnato 4 mele a questo libro.
Così, però, rimaniamo fermi a 3 mele!

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